Alfieri coi rottamatori: “Capiscono la società”
Il consigliere regionale di Varese spinge per il rinnovamento e partecipa alla convention dei giovani che chiedono una sterzata di novità al gruppo dirigente
C’era anche Alessandro Alfieri alla convention dei cosiddetti «Rottamatori», alla stazione Leopolda, a Firenze, domenica scorsa. Il consigliere regionale di Varese non ne fa mistero, è iscritto al partito dei rinnovatori under 40 ed è ormai in rapporti più che buoni con Matteo Renzi, il sindaco di Firenze che guida il gruppo, e con Pippo Civati, (qui il suo discorso), il consigliere regionale di Monza che insieme al sindaco di Firenze ha condotto l’iniziativa, sfociata in un documento chiamato la "Carta di Firenze".
La frase chiave è forse questa: "Senza chiedere ad altri ciò che dobbiamo prenderci da soli".
I “Rottamatori” hanno avuto un boom mediatico. Renzi ha 35 anni e ormai è una sorta di contraltare alla leadership di Bersani, che non contesta formalmente, ma a cui chiede una netta sterzata in direzione di un ricambio generazionale, politico e culturale (qui l’intervento di Firenze)
Il nome Rottamatori nasce da una battuta di Massimo D‘Alema verso Renzi: (Quel giovane ci vuole rottamare). Ed è stata utilizzata per bucare lo schermo, come si dice. Il termine viene a sua volta usato per attaccare Renzi dentro il partito, accusandolo di arroganza e maleducazione: «La legge della comunicazione impone messaggi dirompenti, diretti – spiega Alfieri – la parola è forte ma non vuole dire che si vuol far del male a qualcuno, non esageriamo, piuttosto la definizione è servita solo per dare l’idea della grande voglia di cambiamento».
La convention di Firenze è stata seguita da migliaia di persone su internet in streaming, Alfieri ritiene che siano circolate tante idee e tanta energia nuova. Due i punti focali. «I giovani di Matteo Renzi sono una polizza assicurativa per il partito – spiega Alfieri – stanno dando rappresentanza a una generazione che altrimenti sarebbe delusa da questo Pd. Vanno visti come una ricchezza, soprattutto perché stanno dando una risposta a un vuoto della politica che il partito mi sembra stia esprimendo, in alcune momenti. L’attuale gruppo dirigente mostra, a volte, di non saper interpretare la società contemporanea e i suoi cambiamenti, e appare fermo e conservatore. Bersani avrebbe fatto bene a venire domenica a Firenze».
La convention alla stazione Leopolda sembrava un grande "speaker corner": 5 minuti concessi a tutti, dal grande dirigente fino all’ultimo militante, con filmati e musiche di contorno, persino brani del telefilm Happy days. Ma Alfieri ha notato un particolare: «C’era lo spazio bimbi e gli accessi per i disabili, piccole cose ma che hanno messo la gente a proprio agio, dando un segnale di attenzione».
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