Alla Frera Pinocchio torna a essere un burattino
Da sabato 27 novembre il fumettista Max Frezzato espone quaranta opere di una storia che vuole essere la prosecuzione di quella di Collodi
Prosegue l’impegno di Tradate verso i fumetti. Durante la manifestazione “Tradate anno due” che ha avuto rilievo anche nazionale, arriva anche Massimiliano Frezzato ed il suo spettacolare "Pinocchio". Autore molto amato e conosciuto, soprattutto all’estero, Max, come preferisce essere chiamato, ha ottenuto un importante riconoscimento durante l’edizione 2010 di “Lucca Comics & Games”, la più grande ed importante fiera di settore d’Italia, per cui ha realizzato anche la locandina.
Dal 27 novembre al 31 dicembre 2010, presso il Polo Culturale Frera di Tradate (viale Zara 37), sarà possibile visitare la mostra “Pinocchio”: quaranta opere originali realizzate per classico di Collodi a cui si aggiungono otto tavole e due copertine di “Ero Pinocchio”, ultima fatica dell’autore nonché proseguo “ideale” e “dissacrante” della favola. Storia rivisita in cui Pinocchio sceglie di rimanere un burattino.
Dalle 14 alle 18 di sabato sarà presente anche l’autore per incontrare il pubblico e rispondere alle domande.
«La qualità delle opere, la varietà dello stile, l’utilizzo psichedelico del colore e di tecniche e materiali diversi, hanno, infatti, letteralmente riscritto un classico dell’immaginario collettivo – si legge in un comunicato diffuso per l’iniziativa -. Il “Pinocchio” di Max è il risultato di un lavoro di analisi e comprensione durato anni, iniziato nell’infanzia e conclusosi solo di recente. Il suo Pinocchio è un burattino vivace perché vivo, curioso, entusiasta della vita tanto da non potersi contenere».
Come lo stesso Frezzato ha osservato in un’intervista, nel riproporre un classico così amato «non ho trascurato il punto di vista del bambino e le sue relazioni umane. Lavoravo a Pinocchio e contemporaneamente vedevo crescere mia figlia. Mi chiedevo come fosse possibile che a un bambino come Pinocchio non potessero essere offerte le stesse opportunità che hanno i nostri figli. Da Pinocchio, infatti, si pretende tutto e subito. Questa la considero da sempre una grande ingiustizia. Qui ho potuto rappresentare senza parole il suo sguardo sul mondo, quello visto dagli occhi di un bambino».
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