Cattaneo: «Ottimo studio, ora passiamo ai fatti»
L'assessore regionale sposa la causa delle associazioni di categoria e delle Camere di Commercio e rilancia: «Formate una società e passiamo al progetto preliminare». Vanno seguiti gli esempi di Pedemontana e Brebemi
Ora che è stato presentato uno studio di fattibilità, che fare? E’ questa la domanda principale rivolta dalla platea dei rappresentanti delle associazioni all’assessore regionale alle infrastrutture Raffaele Cattaneo presente al convegno dedicato alla Varese-Como-Lecco tenutosi questa mattina a MalpensaFiere di Busto Arsizio: «Già domani mattina incontrerò il presidente della provincia comasca Carioni. Dobbiamo costruire un’alleanza fra infrastruttura e territorio coinvolgendo la politica locale». E’ questa la risposta che Cattaneo ha voluto dare immediatamente ai tanti presenti.
Di fronte ai dati snocciolati dal presidente della Camera di Commercio varesina Bruno Amoroso non ha potuto dire altro l’assessore del Pdl, dati che parlano chiaro: «La provincia di Varese ha una dotazione infrastrutturale carente rispetto alla media nazionale in un rapporto di 56 a 100, stessi dati per Como e Lecco – ha detto Amoroso – e qui abbiamo una densità di strutture produttive per kmq che è molto al di sopra della media lombarda e nazionale (200 aziende per kmq nel bustocco contro le 17 a livello nazionale e le 34 delle Lombardia, ndr). A tutto questo va aggiunto anche il dato delle auto per km di strada: 90 in provincia di Varese contro una media di 81 a livello regionale».
Di fronte ai dati incontrovertibili presentati da Amoroso anche il suo omologo della provincia di Como Paolo De Santis ha lanciato un sasso nello stagno dei finanziamenti puntando l’attenzione anche sul secondo lotto della tangenziale di Como e sul Cipe: «Non dobbiamo andare al Cipe col cappello in mano – ha detto De Santis – cominciamo a mettere in campo le risorse che già abbiamo a partire dai 15 milioni di euro a disposizione per le province di Como e Varese e dal milione di euro per lo studio Pedretti del 2002, un po’ li metterà Pedemontana e il rimanente la Regione. Ce la possiamo fare». Un invito a muoversi e a non lasciare che passino gli anni. Il suggerimento è stato colto da Cattaneo che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dei metodi utilizzato per Pedemontana e Brebemi, per la realizzazione dell’opera tenendo conto del territorio: «Non vogliamo interventi calati dall’alto – ha detto – questo studio, che è un’ottima base di partenza, viene dal basso, dalla società che vuole quest’opera e per questo ora è necessario che da comitato promotore vi trasformiate in soggetto promotore, costituendo una società, per poi realizzare un progetto che sia il risultato di una conferenza dei servizi che tenga conto di tutte le realtà territoriali».
Cattaneo non dimentica l’ambiente: «Agli ambientalisti dico che le loro ragioni sono valide quanto se non di più di quelle che promuovono questa nuova infrastruttura – ha detto – è chiaro che, però, gli investimenti devono andare di pari passo sia nel trasporto pubblico che in quello privato».
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