Il quattro azzurro di Adaptive è d’argento
A Karapiro si sono svolte le finali mondiali delle barche paralimpiche: argento per l'equipaggio intellettivo. Nella notte Luini e Bertini puntano a una medaglia
Giornata di finali ai mondiali di canottaggio in Nuova Zelanda, dove sul lago Karapiro si sono dati battaglia gli armi dell’Adaptive Rowing, la disciplina per atleti disabili fisici e intellettivi.
Nella notte italiana è così arrivata la prima medaglia per la folta spedizione azzurra, che ha forti connotazioni varesine: a conquistarla è stato il "quattro" per atleti con leggera disabilità intellettiva, squadra formata da Giorgia Indelicato, Elisabetta Tieghi, Francesco Borsani, Matteo Brunengo e dal timoniere Andrea Lenzi (nella foto).
La barca italiana ha centrato la medaglia d’argento alle spalle del forte equipaggio di Hong Kong già campione lo scorso anno, che quest’anno ha però dovuto faticare per avere ragione degli azzurri distanziati di una ventina di secondi. Bronzo alla barca della Russia in una competizione che ha lasciato soddisfatti i nostri tecnici. «Esserci avvicinati a Hong Kong è un obiettivo raggiunto che inorgoglisce i nostri ragazzi ma anche tutto lo staff tecnico – ha detto la dt Paola Grizzetti – Il mio auspicio è la creazione di un settore intellettivi sempre più grande oltre a lavorare insieme alla Fisa per garantire il loro inserimento nel programma paralimpico del 2016».
Meno bene invece il quattro per disabili fisici, barca con diverse novità rispetto all’oro paralimpico di Pechino. La squadra formata da Mahila Di Battista, Luca Agoletto, Daniele Signore, Lucilla Aglioti e dal timoniere Alessandro Franzetti non si era infatti qualificata alla finale A ed ha concluso al secondo posto della finale di consolazione, terminando così la propria avventura all’ottavo posto.
NOTTE LUINI – Intanto è terminato il conto alla rovescia per Elia Luini che questa notte (tra giovedì e venerdì) gareggerà nella finale del doppio pesi leggeri. Luini e Bertini scenderanno in acqua alle 3,33 ora italiana. Le favorite sono Nuova Zelanda e Gran Bretagna, rispettivamente iridata e olimpionica in carica; l’Italia può provarci anche perché le altre concorrenti (Portogallo, Canada e soprattutto Cina) non sono da sottovalutare ma sono anche alla portata del gaviratese e del pisano. In corsia anche altre barche italiane interessanti: vedremo se le premesse saranno mantenute.
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