Il turismo sessuale si denuncia on line
L'iniziativa parte da Berna ma ha già ottenuto l'adesione di Austria e Germania. Oltre alla possibilità di segnalare i casi sospetti la campagna prevede la diffusione di uno spot
È partita da Berna, ma vede coinvolte anche Germania e Austria, la nuova campagna contro lo sfruttamento di bambini e adolescenti nel turismo sessuale. Al centro dell’iniziativa ci sono uno spot trasmesso su vasta scala e nuove possibilità di segnalazione di casi sospetti via internet. A tal fine, la Svizzera ha predisposto un modulo elettronico unico al mondo nel suo genere scaricabile dal sito www.stopchildsextourism.ch.
"Il turismo pedofilo – si legge nella nota della Federazione svizzera per la protezione dell’infanzia – non è un fenomeno raro. Lo sfruttamento sessuale dei bambini costituisce reato anche nelle destinazioni turistiche più remote e può essere punito se si riscontrano sospetti concreti. Tuttavia, il numero dei casi non segnalati rimane alto, in quanto fornire le prove del misfatto non è impresa facile. Le cose devono cambiare".
La campagna si svolge in collaborazione con la SECO, il ministero tedesco dell’economia e della famiglia, il ministero federale dell’economia, della famiglia e della gioventù austriaco nonché le rispettive rappresentanze nazionali dell’organizzazione internazionale di tutela dell’infanzia ECPAT. Attraverso misure mirate, i tre Paesi intendono promuovere la sensibilizzazione nei confronti del turismo pedofilo. "Esprimiamo la volontà politica ed economica di offrire a tutti i bambini e gli adolescenti del mondo, al di là di ogni frontiera, la possibilità di vivere una vita dignitosa" ha dichiarato Eric Schneidegger, vicedirettore della SECO.
La politica è pronta a fare la sua parte – Da anni ormai la SECO partecipa attivamente all’elaborazione del cosiddetto "Child Protection Code" nel settore turistico e ne sostiene l’applicazione all’estero tramite progetti di cooperazione economica allo sviluppo. La campagna di sensibilizzazione è in continuità con il Codice di condotta per l’industria dei viaggi, promosso da ECPAT Switzerland nel 2003, e contribuisce a ripartire tra vari soggetti le competenze in materia di protezione di bambini e di adolescenti dallo sfruttamento sessuale nel turismo. "Il nostro impegno deve essere efficace sul lungo periodo" ha sottolineato Eric Schneidegger, che ha poi proseguito dicendo "faccio appello a tutti gli operatori del settore turistico svizzero, affinché si uniscano a noi e ci sostengano."
I turisti sono invitati a tenere gli occhi aperti e a intervenire – L’obiettivo della campagna è stringere le maglie della rete di protezione dei minori. Tra le altre cose, infatti, essa dovrebbe consentire alle autorità penali di ricevere più segnalazioni di casi sospetti. La nuova alleanza intende perciò coinvolgere soprattutto i turisti e gli operatori del turismo dotati di maggiore senso di responsabilità. "Se teniamo gli occhi aperti, possiamo prevenire gli abusi sessuali" recita il messaggio insistente contenuto nel breve spot* che sarà trasmesso su vasta scala dai tre Paesi germanofoni come prima misura di sensibilizzazione e che intende spingere i turisti a segnalare i casi sospetti di turismo pedofilo usando l’apposito modulo elettronico.
Per la prima volta, tutti e tre i Paesi mettono a disposizione indirizzi a cui rivolgersi facili da ricordare. L’iniziativa parte dal modulo di segnalazione svizzero www.stopchildsextourims.ch, elaborato nel 2008 dall’Ufficio federale di polizia (fedpol) in collaborazione con ECPAT Switzerland e riconosciuto a livello internazionale come esempio di "buona pratica". "Con questa offensiva mediatica transfrontaliera apriamo nuove vie" ha spiegato la presidente della Fondazione Svizzera per la Protezione dell’Infanzia Jacqueline Fehr nel corso della conferenza stampa. "Siamo convinti che in questo modo potremo scoprire più casi di abusi e dunque tutelare meglio i minori" ha proseguito Fehr.
Il settore turistico si associa all’iniziativa – Anche il settore turistico sostiene la campagna. L’azienda TTW Management AG promuove lo spot al Congresso del Turismo di Montreux mentre i cinque illustri firmatari** del "Child Protection Code" (ex Codice di condotta) si dichiarano favorevoli alla diffusione di una piattaforma e-learning per gli specialisti del turismo finalizzata alla prevenzione del turismo pedofilo (www.childprotection-tourism.org). Questo strumento gratuito dovrebbe permettere agli operatori del settore di rispondere alle informazioni ricevute e di inoltrare eventuali segnalazioni. La piattaforma e-learning, disponibile finora in sette lingue, è stata sviluppata da ECPAT Germania in collaborazione con il settore turistico.
* Lo spot intitolato "Kleine Seelen" (Piccole anime) è stato realizzato ispirandosi al documentario "Witness" a cura della Fondazione Terre des Hommes e del Bundesministerium für Familie, Senioren, Frauen und Jugend (Germania).
** In Svizzera il Child Protetction Code è stato sottoscritto dalle seguenti società: Hotelplan Group (2003), Kuoni Travel Holding (2006), ACCOR Hospitality Switzerland (2007); Globetrotter Travel Services (2007), Federazione svizzera delle agenzie di viaggi (2008).
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