La risposta dell’ospedale: “L’attenzione verso il PS è alta”

La direzione dell'ospedale di Circolo spiega le ragioni del trattamento della paziente ma assicura l'impegno e il costante monitoraggio delle attività di un reparto spesso sovraccarico

 Diverse iniziative sono state intraprese per evitare che i pazienti che giungono in Pronto Soccorso e che necessitano di ricovero attendano troppo tempo prima di salire in reparto e questo ha consentito di ridurre, rispetto al passato, il verificarsi di casi analoghi a quello descritto nella lettera. Purtroppo, talvolta, questo ancora accade. Ciò dipende dal gran numero di persone, e conseguentemente di ricoveri, che, soprattutto nei fine settimana, si rivolgono al Pronto Soccorso, come capitato appunto tra il 9 e il 10 Ottobre scorsi, quando si sono sfiorati i 200 accessi al giorno, con 30 richieste di ricovero nella sola domenica .

            Con riferimento a questo scritto nella lettera, si precisa che, quando il numero dei ricoveri necessari eccede i posti letto disponibili all’Ospedale di Circolo, una volta stabilizzato il paziente, il trasferimento in uno degli altri ospedali dell’Azienda non solo è proposto, ma auspicato, a meno che le particolari condizioni cliniche non facciano propendere per il suo mantenimento in una struttura con un alto livello di specializzazione, come appunto quella di Varese. A maggior ragione, la proposta di trasferire i pazienti negli ospedali di Luino e Cittiglio viene avanzata se il paziente o i suoi famigliari risiedono nell’area del Verbano.

Nel caso della madre della signora, il personale coinvolto ha riferito che, dopo l’arrivo in Pronto Soccorso, prontamente sono stati eseguiti vari accertamenti cardiologici e respiratori che hanno evidenziato come, alla base dello scompenso cardio-circolatorio, vi fosse una polmonite destra. E’ stata quindi impostata una terapia che ha portato beneficio alla paziente, come confermato dalla figlia.

Poiché era necessario escludere una genesi cardiaca del disturbo, la paziente è stata sottoposta agli accertamenti di  prassi, che richiedono un controllo ogni 6 ore per almeno 2 controlli dopo i basali (0-6-12 ore). Non potendo ancora escludere una causa cardiologica, considerata anche l’età e le condizioni generali della paziente, il clinico ha preferito agire con prudenza, optando per una condizione certamente meno rispondente alle aspettative della paziente e dei suoi famigliari e rinviando la decisione per l’eventuale trasferimento.

La Direzione esprime rammarico per il disagio descritto dalla signora Panzi e per il fatto che, nonostante le tante energie profuse per migliorare l’accoglienza e l’organizzazione, tendano purtroppo ancora a presentarsi periodicamente situazioni analoghe. Anche grazie a questa segnalazione, l’attenzione della Direzione in proposito continuerà a mantenersi molto alta, accrescendo il sostegno al personale di Pronto Soccorso, che affronta quotidianamente momenti di forte tensione, affinché si trovi costantemente ad operare in un contesto che consenta di dedicarsi con maggiore serenità ai bisogni e alle aspettative delle persone.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2010
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