La sinistra bustocca spaccata alla vigilia delle comunali
Da un lato la Federazione della Sinistra ribadisce l'alleanza a centrosinistra come imprescindibile, dall'altro il consigliere comunale Corrado, uscito da Rifondazione, lavora a una lista civica
Opzioni diverse e inconciliabili separano a sinistra chi fino a poco tempo fa lavorava a contatto di gomito. Unità a tutti i costi o politica "dal basso"? La Federazione della Sinistra punta sulla prima, mentre il consigliere comunale Corrado, già di Rifondazione, va per la sua strada lavorando ad una lista civica.
Si è svolto domenica 31 ottobre a Busto Arsizio il primo congresso cittadino della Federazione della Sinistra, forza che sotto uno stesso ombrello raggruppa Rifondazione e i Comunisti Italiani (PdCI), oltre a una comonente sindcale della Cgil (Solidarietà e Lavoro) e a Socialismo 2000. Si conferma l’opzione del lavoro per un’alleanza larga di centrosinistra, che trova interlocutori PD, il Sinistra Ecologia Libertà, probabilmente anche in Manifattura Cittadina. Il congresso non ha eletto un vertice, ma ha votato il documento nazionale della FdS e confermato l’incarico di portavoce condiviso fra Ada Salerno e Cosimo Cerardi in rappresentanza dei due partiti principali. Una scelta, quella per l’unità, in contrasto con il tentativo portato avanti dal consigliere Corrado, fuoriuscito da Rifondazione piuttosto che accodarsi, di farto, ad un PD con cui è stato sempre ai ferri corti.
«Il nostro avversario è il centrodestra, anche a livello locale» ribadisce Cerardi al riguardo. «Siamo per l’unità di tutte le forze democratiche, anche delle liste civiche (vedi Manifattura Cittadina), se vi sono le condizioni per un’alleanza. Non ci interessano invece protagonismo, personalismi, bloccare la possibilità di alleanze larghe in nome della difesa di orticelli elettorali. I comunisti soino per l’unità, perchè prima vengono i bisogni della gente, poi tutto il resto. Qui la città patisce per una crisi non finita, per un welfare sempre più privatistico, e diventa un enorme dormitorio per pendolari».
Dall’altra parte dell’abisso di incomprensione spalancatosi a sinistra, Antonello Corrado è stanco di polemiche e ha poca voglia di replicare. «Parlano i fatti e il consenso che si ha, non le parole. Io faccio politica, ma senza travestirmi da novello Lenin: siamo nel 2010» risponde secco il consigliere comunale. «La sinistra è poco credibile agli occhi della gente, da anni, ma perchè? Perchè è piena di gente che parla, ma non fa. Io invece credo di aver fatto anche qualcosa di concreto in questi anni da consigliere di minoranza: battaglie su ogni fronte». Corrado, dunque, tira dritto sulla strada della lista civica che, con ogni probabilità, lo vedrà candidato a Palazzo Gilardoni.
Si rischia insomma una fatale dispersione degli scarsi voti disponibili (parliamo di un bacino che ad essere molto ottimisti potrebbe toccare un 10%, contandovi anche le intenzioni di voto per Sel e Verdi), a meno di exploit inattesi, e se si tiene conto dell’attrattiva che potrebbe avere, se riesce a mettere insieme candidati e firme, anche la lista "grillina" di Busto a 5 Stelle, a sua volta "costretta" statutariamente a correre da sola, il quadro a sinistra diventa ancora più confuso e preocupante. Anche perchè con il voto, il consiglio comunale non avrà più 30, bensì 24 consiglieri, innalzanado di non poco il "quorum" per la conquista di un seggio.
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