Piazza Trento e Trieste, tra lavori e lamentele
Via Crespi chiusa per la posa del teleriscaldamento e traffico deviato, con disagi nelle ore di punta; i lavori per il rifacimento della piazza sono invece malvisti dall'edicola, che vive del passaggio: "Niente più posteggi"
Piazza Trento e Trieste e dintorni non conoscono pace. Già di norma il traffico, sempre pesante, il viavai di pullman; ora da alcuni mesi una serie di interventi che stanno cambiando la fisionomia e limitando spazi e viabilità: da quelli legati al teleriscaldamento (fino al 23 novembre è chiusa via Crespi, già in corso di scavo) a quelli per il rifacimento della piazza stessa – sta sorgendo anche il nuovo basamento che ospiterà il monumento ai caduti tuttora in smontaggio in piazza Vittorio Emanuele II.
Chi vive costantemente la piazza, più di tutti, è l’edicola. Dove non è che siano esattamente contenti di tutto questo trambusto. «Gli incassi sono calati di parecchio, anche del 20% al mese» lamentano Giuseppe e Monica, i gestori. «Qui la gente è sempre "impiccata" coi tempi, e le si tolgono anche i posteggi». Per l’edicola, il transito e sosta è vitale. «Non siamo solo noi ad avere da lamentarsi. Il commercio soffre: e gli interventi che si stanno facendo, non era meglio concentrarli nei mesi estivi, quando la situazione è più tranquilla? Tanti che abitano qui intorno, e c’è gente davvero ricca nei palazzi della zona, a giugno prendono e vanno via. È un fatto che d’estate la città, relativamente "si svuota". Poi d’estate c’è bel tempo, mica come ora, che nelle ultime settimane un giorno si lavorava e tre no per la pioggia». Oltretutto, d’estate anche le ore di luce sono di più. Dettagli: intanto per gli edicolanti i lavori sono una mezza iattura. E la nuova sistemazione della piazza, con il traffico tutto a scorrere sui lati sud e est e la pedonalizzazione di quelli nord e ovest (in via Roma non si entrerà più, se non da residenti), non li convince. «Niente più parcheggi, uguale danno al commercio: il nostro cliente tipo è un passante in auto. In futuro, via i parcheggi dove si pedonalizza, e presumiamo via quelli da quest’altro lato, dove la strada sarà a doppio senso, mentre ora si va solo verso piazza Garibaldi». Che al momento, chiusa via Crespi per un paio di settimane per posare i tubi del teleriscaldamento («ma chi lo vuole, poi?» rincarano gli edicolanti), viene incanalato a destra nel budello formato dall’ultimo tratto di via Manara, poi a sinistra su via Alberto da Giussano. Ieri, e ancora oggi, nei momenti di punta code e clacson pigiati. Inevitabile qualche disagio: molti, vista la situazione, hanno già preso vie alternative. «Ancora stamattina c’erano quattro vigili al lavoro da quella parte» confermano gli edicolanti.
I mugugni, insomma, ci sono. Altri segnalano la difficoltà di raggiungere la zona da via Manara, come ci scrivevano ieri; e altri lavori importanti come quelli di piazza Vittorio Emanuele II sottraggono posteggi "dati per scontati" per anni e anni a due passi dal centro, in parte recuperati con quello temporaneo di via Solferino, sorto al posto delle vecchie case demolite, o con indicazioni per posteggi a qualche minuto di buon passo dalla piazza, e già pieni quando questa svolgeva la sua funzione "normale". Tutto cambierà, sarà completamente perdonalizzata l’ex piazza "Tre Culi", che non è più tale senza il monumento ai caduti, così irriverentemente ribattezzato dai bustocchi; si creeranno nuovi spazi a parcheggio, a partire dall’autosilo sotto la piazza; tutto si sistemerà e si assesterà in un nuovo equilibrio caotico quanto quello precedente, con i mesi e gli anni. Ma com’è difficile cambiare senza scontentare nessuno.
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