Prof e studenti in piazza nel giorno del diritto allo studio
Mercoledì 17 novembre è stato proclamato sciopero in tutta Italia. Da Varese una delegazione dell'Insubria andrà a Milano per partecipare alla manifestazione
Una nuova giornata "calda" per il mondo della scuola e dell’università. Per domani, mercoledì 17 novembre, la Cgil ha proclamato lo sciopero generale e in tutta Italia sono in programma presidi e iniziative contro i provvedimenti del Governo per l’istruzione. A Milano, dove sarà presente anche una delegazione dell’UnInsubria di Varese e Como, il sindacato ha indetto un’assemblea regionale che si terrà dalle 10 alle 12 nell’aula magna della Statale. All’iniziativa parteciperà come relatore anche Francesco Sinopoli, segretario nazionalle della Flc Cgil. Dopo l’assemblea è previsto un corteo e un presidio alla prefettura milanese. Tante le motivazioni che vanno dal taglio ai posti di lavoro ai licenziamenti dei precari, dal blocco degli stupendi alla soppressione di enti di ricerca.
Alla protesta, indetta in occasione della "giornata mondiale per il diritto allo studio" ha aderito anche la Rete29Aprile nata dai ricercatori italiani che manifestano contro il Ddl Gelmini e propongono delle alternative per il futuro dell’università italiana: «Ribadiamo – spiegano i ricercatori in una nota – la nostra ferma opposizione ad un DdL che intende cancellare il carattere pubblico dell’istruzione universitaria, concedere poteri smisurati alle stesse caste responsabili della cattiva gestione degli atenei negli ultimi anni, trasformare i consigli di amministrazione delle università in luoghi di lottizzazione i cui seggi saranno spartiti fra amici e sodali del potente di turno, trasformare il diritto di studio in indebitamento preventivo, estendere la precarizzazione della docenza e della ricerca cancellando prospettive e sopprimendo diritti, restringere le prospettive di carriera di ricercatori e docenti, scatenare insani conflitti fra categorie a tutti i livelli, dalle facoltà all’interno dei singoli gruppi di ricerca».
Accanto ai ricercatori ci sarà anche il neonato Coordinamento nazionale dei professori associati che aderirà allo sciopero «quale mezzo per rendere utleriormente visibile la preoccupazione e la dura critica di tutte le componenti dell’Università italiana (professori e ricercatori, personale amministrativo e tecnico, studenti) nei confronti del ddl Gelmini-Tremonti e più in generale per la perdurante carenza di risorse che nemmeno nella prossima finanziaria trova un’adeguata risposta (con un maldestro "gioco delle tre carte" infatti si sanciscono solamente ulterori tagli!)».
La scelta della data non è casuale, spiegano gli organizzatori, cade infatti in occasione dell’anniversario di due eventi tragici: il 17 novembre di 71 anni fa le proteste dei giovani cecoslovacchi che si opponevano alla guerra furono messe a tacere dalla violenza nazista. E nello stesso giorno d’autunno del 1973 la stessa sorte toccò agli studenti greci massacrati dai carri armati del regime.
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