Ringiovanire gli organi genitali, l’ultima frontiera della chirurgia estetica
Nel corso dell'ultima riunione della Società di chirurgia plastica e ricostruttiva, è emersa l'ultima tendenza proveniente direttamente dagli USA
Anche in Italia il “lato A” non è più un tabù. La moda partita dalla West Coast degli Stati Uniti di ricorrere alla chirurgia estetica per “ringiovanire” gli organi genitali sembra piacere sempre di più a uomini e donne del Belpaese. A confermarlo è il dottor Alfredo Borriello, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia plastica dell’Ospedale Pellegrini di Napoli, intervenuto al 59esimo congresso nazionale Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica) che ha chiamato a raccolta i maggiori esperti del settore dal 23 al 26 settembre scorso a Siena.
Il convegno ha dedicato un’intera sessione alla chirurgia ricostruttiva ed estetica dei genitali sia femminili sia maschili, ultima frontiera in questo campo sviluppata negli anni con tecniche sempre più complesse e meno invasive. Cambiare l’aspetto dell’apparato riproduttivo infatti oggi non richiede necessariamente un intervento chirurgico: per correggere i “difetti” il bisturi può essere sostituito da laser specifici o infiltrazioni di grasso o acido ialuronico (come per il viso). Gli interventi sono di vari tipi: si va dalla riduzione delle piccole o grandi labbra fino all’imenoplastica, per ricostruire la verginità.
Le motivazioni che spingono a chiedere interventi di questo tipo sono, soprattutto per le donne, diverse. Quella più comune attinge ovviamente ad esigenze estetiche, come il desiderio di mantenere in forma anche la parte del corpo più celata, magari dopo una gravidanza un po’ difficile, ma sempre più spesso all’origine emergono fattori psicologici: l’insicurezza e la non accettazione del proprio corpo oppure il desiderio di ritrovare la tonicità perduta per vivere serenamente la propria sessualità. La scelta di un “ritocco intimo” può muovere anche da esigenze fisiche, legate nella maggior parte dei casi da difetti congeniti.
«Sono molte le cinquantenni che, avendo avuto più parti naturali, vogliono ringiovanire le parti intime per dar loro più corpo – fa notare Borriello -. Mi è capitato anche di operare delle ragazze con grandi labbra troppo sviluppate, un difetto che le faceva molto soffrire psicologicamente. Molto più rara la richiesta dell’imenoplastica».
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