Scuola maestra di vita, sana e corretta
Convegno a Villa Recalcati sugli stili di vita e la prevenzione attraverso gli insegnamenti scolastici. Una progettualità che coinvolge una rete di attori

Questa mattina, a Villa Recalcati si è tenuto un convegno aperto a operatori per fare il punto delle strategie individuate e dei progetti sul campo che passono contribuire a formare una sensibilità che dal bambino arrivi, poi, alla famiglia.
« La scuola è il luogo più adatto a creare un atteggiamento culturale – ha spiegato l’assessore comunale ai servizi educativi Patrizia Tomassini – dagli atteggiamenti del corpo insegnante, agli insegnamenti impartiti alle buone pratiche dimostrate i ogni momento della vita scolastica, si spera di creare cittadini più attenti alla propria persona in futuro».
Regole alimentari, stili di vita, usi e abusi di sostanze legali e illegali, tutto rientra nei piani di questa rete che ha previsto una serie di iniziative calibrate sul tipo di pubblico a cui si rivolgono : « Se vediamo la crescente preoccupazione per l’utilizzo di alcol e droga da parte dei giovani – ha ancora commentato l’assessore – è chiaro che c’è qualche problema con lo stile comunicativo. C’è l’esigenza di sperimentare nuovi modelli comunicativi più efficaci. È chiaro che l’esempio virtuoso vissuto con normalità nelle classi porta a distinguere meglio ciò che è bene e ciò che non lo è. Ecco perché, sin dalle nostre mense, noi adottiamo una politica alimentare inducendo il bambino ad accettare le regole del bilanciamento».
Le scuole sensibili al tema della prevenzione basano ogni approccio su cinque pilastri: l’equità, perché le scuole che promuovono salute assicurano un accesso equo a tutte le opportunità che riguardano l’istruzione e la salute, ottenendo nel lungo termine un impatto significativo rispetto alla riduzione delle disuguaglianze di salute; la sostenibilità, dato che gli istituti che promuovono salute agiscono come luoghi di apprendimento che promuovono e sviluppano una visione positiva e responsabile del futuro ruolo degli alunni nella società; l’inclusione, le scuole che promuovono salute apprezzano le
diversità e garantiscono che la scuola sia una comunità d’apprendimento, dove tutti possano godere della fiducia e del rispetto reciproco; il valore, scuole che promuovono salute consentono ai bambini, ai ragazzi, al personale scolastico e a tutti i membri della comunità scolastica, di essere attivamente coinvolti nella definizione degli obiettivi di salute e nelle azioni che verranno intraprese, a livello scolastico e comunitario, per il conseguimento di tali obiettivi; la democrazia, le scuole che promuovono salute si fondano sui valori della democrazia e sono il luogo in cui si pratica l’esercizio
dei diritti e l’assunzione di responsabilità.
Gli indicatori di una scuola attenta sono: il divieto di fumo, la promozione di percorsi piedi bus, di igiene della bocca dopo i pasti, di igiene delle mani e il consumo di frutta a metà mattina per tutti.
Tra le attività correlate che presto saranno messe in campo il progetto “Camelet” che vede coinvolti Comune di Varese, Asl, Università dell’Insubria e l’ateneo di Modena e Reggio Emilia. Il Comune di Varese, utilizzando parte dei proventi dell’affitto di spazi per le antenne di telefonia, ha deciso di approfondire gli effetti dei campi elettromagnetici, pur avendo evidenza che i rilievi strumentali delle intensità di campi elettromagnetici non hanno evidenziato nessun superamento di limiti e nessun superamento di valori che possano comportare rischi di interferenza elettromagnetica. Tuttavia, si è deciso di promuovere un progetto di sensibilizzazione tra gli alunni delle scuole medie, spesso “cellulari dipendenti”, per spiegare le conseguenze di uso eccessivo del telefonino
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