Il miracolo non riesce: l’Italia resta fuori dalle semifinali dei Mondiali in Giappone e non può nemmeno appellarsi ai calcoli matematici che avevano dominato la vigilia, vista la sconfitta rimediata contro Cuba dopo un interminabile tie break. La partita, peraltro, era diventata un supplizio per le azzurre già dal quarto set, quando l’impresa richiesta per agganciare e superare gli USA al secondo posto (l’Italia avrebbe dovuto vincere con almeno 20 punti di scarto) si era ormai rivelata impossibile. Illusorio il primo parziale, dominato da Lo Bianco e compagne: Cuba prende presto le misure a muro e fa malissimo in attacco con Carcaces, autrice di ben 34 punti, spegnendo progressivamente le velleità azzurre. L’Italia paga la sconfitta con la Repubblica Ceca nella prima fase, che ha vanificato tutti gli sforzi messi in campo in seguito, ma anche seri problemi tecnici messi in evidenza pure nell’ultima sfida, a cominciare dalle enormi difficoltà a muro. La nazionale è esclusa dalla lotta per le medaglie (non accadeva dal 1998) e perde anche il terzo posto del girone a favore della Germania: giocherà sabato con la Serbia nella semifinale per il quinto posto. A contendersi l’oro saranno le corazzate Brasile e Russia, gli USA e il sorprendente Giappone: un posticino per l’Italia, tra di loro, si sarebbe potuto anche ritagliare.
LA PARTITA – A inizio gara l’Italia sa già di non dover solo vincere, ma anche stravincere: in caso di 3-0 servono almeno 20 punti di distacco. Provano a staccarsi le azzurre con Piccinini (4-2), ma Cuba pareggia subito i conti con Carcaces; sul 10-10 il turno di servizio di Arrighetti porta in dote un parziale di 4-0, e al time out tecnico è 16-11 per l’Italia. Del Core firma il 18-12 su gran difesa di Cardullo, Cuba spedisce fuori la palla del 20-13 e Piccinini chiude il set sul 25-16. Il ritmo è quello giusto, con l’Italia che appare reattiva anche a muro e in ricezione. Una Piccinini monstre trova il 2-0 nel secondo set, anche se Cuba torna subito in parità; le caraibiche prendono le misure a muro e ne firmano tre per il 7-7, poi una contestata invasione di Lo Bianco concede il 9-11. Barbolini consiglia di lasciare che siano le cubane a sbagliare, ma a fare la differenza è ancora una volta Bosetti: entra e infila l’ace del 15-13. Cuba non molla (16-16), Gioli però firma il 18-16 e Del Core allunga ancora sul 20-17. Sbaglia Ortolani per il 22-20, Carcaces riavvicina le avversarie sul 23-22 e un’ingenuità di Del Core (invasione) vale il pareggio a quota 24. Il set point è cubano, Del Core lo spedisce fuori per il 24-26 e tutto si complica. L’Italia riparte da Piccinini per il 5-2 in avvio di terzo set; Carcaces riavvicina Cuba (9-8) e il pareggio arriva con Cleger sul 12-12. Barbolini chiama time out, ma al rientro in campo Gioli e Piccinini incassano due muri che portano avanti le avversarie. Cuba dà una mano alle azzurre per il 16-15, Ortolani mura Palacios (20-18) e consolida il vantaggio sul 23-20; Gioli, con un attacco e un muro, chiude la pratica sul 25-21. Bene, ma non basta: per passare bisogna lasciare a Cuba al massimo 14 punti.
IL FINALE – Parte male l’Italia nel quarto set: due errori di Piccinini per il 3-3. Il servizio di Cleger regala a Cuba il 4-7, Del Core e Arrighetti pareggiano i conti a quota 8, poi Giel mura una Gioli in difficoltà per il 10-13. È Sanchez a firmare il punto del 13-15 che di fatto fa fuori l’Italia dalle semifinali, ma bisogna comunque vincere per superare la Germania al terzo posto. Cuba resta avanti 16-18 e allunga 17-20 grazie al muro, insuperabile per Piccinini e Gioli; per fortuna dell’Italia ci si mettono Silie e Palacios a sbagliare in attacco, regalando il 23-23. La chance per chiudere, comunque, ce l’ha Cuba e la trasforma con un ace di Sanchez. Si va al tie break ed è punto a punto (3-2, 6-5): le caraibiche provano a fuggire con un muro su Ortolani (6-8), risponde l’Italia con il solito turno di servizio di Bosetti per il 12-10. Le azzurre hanno quattro volte la palla per chiudere, Cuba se ne conquista cinque e al sesto tentativo chiude l’incontro sul 22-24, togliendo all’Italia anche l’ultima soddisfazione.
Italia-Cuba 2-3 (25-16, 24-26, 25-21, 23-25, 22-24)
Italia: Barcellini ne, Crisanti, Rondon, Di Iulio ne, Cardullo (L), Ortolani 24, Piccinini 23, Arrighetti 15, Lo Bianco 2, Del Core 11, Bosetti 2, Gioli 15. All. Barbolini.
Cuba: Salas, Santos 2, Palacios 8, Lescay ne, Arredondo (L), Sanchez 20, Cleger 5, Castañeda ne, Giel 16, Carcaces 34, Silie 8, Silva ne. All. Rodriguez.
Arbitri: Rodriguez (Spagna) e Karampetsos (Grecia).
Spettatori: 962.
Seconda fase – Ultima giornata
Pool E (Tokyo): Perù-Cina 0-3 (17-25, 22-25, 21-25); Serbia-Corea del Sud 3-0 (25-17, 25-22, 25-16); Polonia-Turchia 3-1 (25-23, 24-26, 27-25, 25-22); Giappone-Russia 1-3 (21-25, 14-25, 25-23, 13-25). Classifica: Russia 14; Giappone 12; Serbia 11; Turchia, Polonia, Cina, Corea del Sud 10; Perù 7. Russia e Giappone qualificate alle semifinali
Pool F (Nagoya): Repubblica Ceca-Thailandia 1-3 (25-16, 18-25, 20-25, 23-25); Brasile-USA 3-1 (25-19, 24-26, 25-19, 25-23); Olanda-Germania 1-3 (12-25, 14-25, 25-19, 25-27); Italia-Cuba 2-3 (25-16, 24-26, 25-21, 23-25, 22-24). Classifica: Brasile 14; USA 12; Germania, Italia 11; Cuba 10; Olanda, Thailandia 9; Repubblica Ceca 8. Brasile e USA qualificate alle semifinali
Fase finale (Tokyo, sabato 16 novembre)
Semifinali per il primo posto: Brasile-Giappone, Russia-USA.
Semifinali per il quinto posto: Serbia-Italia, Germania-Turchia.
Semifinali per il nono posto: Polonia-Olanda, Cuba-Cina.
Finali domenica 17 novembre
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