Anche la polizia di Varese ha protestato ad Arcore

Il SILP/Cgil-Varese e il SIAP Varese, sindacati di Polizia, sono tornati a protestare contro il taglio delle risorse in uso alle forze dell'ordine davanti alla residenza del presidente del Consiglio

Il SILP/Cgil e il SIAP di Varese, sindacati di Polizia, sono tornati a protestare contro il taglio delle risorse in uso alle forze dell’ordine davanti alla residenza del presidente del Consiglio ad Arcore in disapprovazione per il "progressivo smantellamento del Comparto Sicurezza/Soccorso Pubblico che è in corso".
I segretari varesini Giorgio Saporiti e Francesco Cianci spiegano i motivi della protesta:

Rimessa nell’armadio la divisa, torniamo in strada per manifestare a nostra volta il dissenso verso le politiche sulla sicurezza di questo Governo, che mentre ha consentito la tranquilla continuazione del carrozzone degli Enti Inutili, dalla manovra del 2008 ad oggi alle Istituzioni ha riservato solo tagli alle risorse – per 2 miliardi e 700 milioni di euro – costringendole sempre più alla ‘ritirata’ nella dura battaglia quotidiana per assicurare la sicurezza di tutti.
L’ultima partita si è giocata in Senato il 15.12.2010, quando è diventata legge la funzione dei “sindaci sceriffo”, mentre è stata in sostanza cancellata la specifica funzione istituzionale del Questore in ogni provincia, e si sono “tagliate le gambe” alle Forze di Polizia Nazionali che per i prossimi tre anni verranno private perfino delle risorse per gli straordinari (€ 6,20 l’ora) e per le missioni, indispensabili per sostenere l’azione operativa.
Questo è il quadro complessivo, e nonostante un intero anno di mobilitazione del Comparto, il Governo va avanti totalmente sordo ed indifferente alle indicazioni di chi ogni giorno è impegnato sul campo, insistendo sulla proliferazione di quei modelli di “sicurezza-fai-da-te” tutti centrati sull’istituzione delle “ronde” e di altre forme di “privatizzazione” della sicurezza, che noi riteniamo invece continui a costituire uno dei diritti fondamentali perchè tutti i cittadini possano vivere liberi dai rischi e dalla paura.
Insomma, di tutto si occupa questa politica, fuorché di assicurare alle Istituzioni quel che serve per garantire la loro funzione di protezione dei cittadini e dei loro diritti fondamentali.
Ad Arcore, avevamo già  manifestato lo scorso martedì 9, ed il 13 tutte le rappresentanze nazionali hanno manifestato davanti a Montecitorio, anche questa volta inascoltate. Oggi torniamo quindi ad Arcore per testimoniare tutta la nostra disapprovazione per il progressivo smantellamento del Comparto Sicurezza/Soccorso Pubblico che è in corso, e perchè sentiamo il dovere di informare il Paese di quanto sta realmente accadendo. Ad esempio del fatto che in Senato si è voluta perdere un’occasione utile per definire i 4 aspetti normativi già in discussione, indispensabili ad un’azione antimafia adeguata alla gravità che il fenomeno negli ultimi 10 anni ha assunto in tutta Italia ed ancora di più al Nord: concorso esterno in associazione mafiosa, autoriciclaggio, scambio elettorale politico/mafioso, revisione della disciplina dei collaboratori di giustizia.
Ma anche del fatto che attraverso delle ben costruite “fiction mediatiche”, questa politica è brava ad approfittare dei risultati del lavoro delle Forze di Polizia Nazionali e della Magistratura, mentre mette le mani sul “Fondo Unico per la Giustizia” (dove confluiscono i beni sottratti alla criminalità organizzata) e piuttosto che utilizzarlo per assicurare il funzionamento delle Forze di Polizia Nazionali, viene destinato al risarcimento di chi ha subito danni nelle manifestazioni sportive, ed all’autofinanziamento dell’Agenzia dei beni confiscati.
Avrebbe fatto sicuramente meglio – come avevamo proposto – ad utilizzare queste risorse per stabilizzare i 650 impiegati ed archivisti precari che da 7 anni lavorano negli Uffici Immigrazione di tutta Italia, e che il 31 dicembre saranno licenziati, col brillante risultato che (essendo la loro funzione indispensabile) essi dovranno essere necessariamente rimpiazzati, quindi ogni giorno ci saranno 650 agenti in meno sul territorio.
A Varese si tratta di 6 pattuglie della Questura in meno ogni giorno. D’altra parte tutto questo comincia a non stupirci più, dal momento che è tuttora “lettera morta” perfino la nostra proposta di fare del Commissariato di Busto Arsizio il principale presidio di contrasto alla criminalità organizzata della provincia.
Con il voto del Senato del 15 dicembre si è insomma consumato l’ennesimo fallimento, che si aggiunge a quelli collezionati fino ad oggi:
Quello di riorganizzare in forma moderna l’assetto delle Forze di Polizia Militari;
Quello di rendere finalmente il 112 (Numero Unico Emergenze) una “cabina di regia” di una razionale azione di controllo del territorio quale ordinaria funzione tecnica dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza.
Ma oltre a vanificare un intero anno di mobilitazione degli operatori del Comparto, con questa legge si è dimostrata per l’ennesima volta la grande distanza del Governo dai problemi reali del Paese, ed è nell’estremo tentativo di ridurre questa distanza che siamo tornati a manifestare ad Arcore.

Segretario Provinciale SILP/Cgil-Varese  SAPORITI Giorgio
Segretario Provinciale SIAP-Varese CIANCI Francesco

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2010
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