Cervi e cinghiali abbattuti: “Con i salami pagheremo i danni”

Il piano segreto dell'assessore Specchiarelli, che sta valutando la possibilità di commercializzare la carne degli ungulati soggetti a incidenti o abbattimento selettivo, per rifondere gli agricoltori

Spunta un’idea per trasformare i cervi finiti sotto le ruote di una macchina, in una risorsa per il territorio. Gli animali, dopo gli incidenti sulla strada, vengono ritirati dal servizio faunistico della Provincia di Varese, analizzati, e poi inviati al macello, dove la carne ancora commestibile viene trattata e impacchettata, dunque inviata ad enti morali e caritative, per sfamare le persone più bisognose. Ebbene, non si tratta di quantitativi risibili. Se a questi si sommano le carni ricavate dalla caccia selettiva dei cinghiali, il conto è presto detto: nel corso dell’anno, 12 quintali di carne di ungulato è stata ritirata e portata in tavola dalla Provincia di Varese.

La circostanza sta diventando così frequente che in provincia hanno avuto un’altra idea, confessata dall’assessore all’agricoltura Bruno Specchiarelli. «L’anno prossimo la carne degli ungulati non sarà più regalata, ma stiamo cercando una soluzione giuridica e organizzativa per poterla vendere, e con quel ricavato mettere a disposizione un fondo per aiutare gli agricoltori danneggiati dagli animali».

Si tratterebbe di una soluzione innovativa. I cervi e cinghiali che finiscono sotto le ruote delle macchine sono in sé un pericolo, e certo dispiace che debbano finire così, ma per gli esperti sono anche una eccedenza di popolazione faunistica che procura dei danni.
Solo quest’anno, la Provincia ha stimato in circa 100mila euro i danni alle colture provocato da sovrappopolazione anomale. Tra questi, i cinghiali, ma anche altri casi, come quello delle minilepri di Origgio, che si radunano in una cava nei presso del nuovo cantiere della Pedemontana ed escono fameliche la notte per azzannare le colture cerealicole a raso, della zona del saronnense. Tra le ipotesi, tutta da verificare, c’è anche quella di fare dei salami di cervo e cinghiale, e poi venderli: nei prossimi giorni Specchiarelli sarà più chiaro. Mentre va detto che nei giorni scorsi si sono verificati altri due casi di investimento di cervi, uno addirittura a Venegono Inferiore, in una zona ben lontana dalle valli.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2010
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