Comunità Giovanile in soccorso dei serbi del Kosovo, lasciati al buio e al freddo
L'iniziativa "Accendiamo la speranza" porterà generatori elettrici alla scuola di Osojane e all’ospedale di Kosovska Kamenica. Il paese è ancora percorso da forti tensioni etniche a quasi 12 anni dalla guerra
Comunità Giovanile partecipa al progetto "Accendiamo la speranza" che intende offrire un aiuto concreto alle minoranze del Kosovo (in testa i serbi ndr) attraverso la fornitura di generatori elettrici alla scuola di Osojane e all’ospedale di Kosovska Kamenica perché rendere autosufficienti dal punto di vista energetico queste due strutture significa, innanzitutto, garantire il pieno esercizio dei diritti umani delle minoranze etniche, e in particolar modo di quelli relativi alla salute e all’educazione.
Il Kosovo, teatro di una drammatica guerra nel 1999, con l’esodo temporaneo di mezzo milione di albanesi e tre mesi di bombardamenti aerei della NATO, Italia inclusa, che misero in ginocchio Serbia e Montenegro, soffre di una cronica carenza energetica. A farne da anni le spese sono in primo luogo le minoranze non albanesi che, dalla fine della guerra, vivono in uno stato di insicurezza costante, da un lato vittime di forti tensioni sociali di stampo etnico che sfociano quasi quotidianamente in atti di violenza, soprusi e ingiustizie, dall’altro ostaggio dell’ente che gestisce la rete elettrica del paese.
Negli ultimi inverni, come in quello appena cominciato, molti villaggi sono stati costretti a subire la mancanza di corrente elettrica per periodi prolungati: case, scuole, ospedali sono rimasti senza energia anche per settimane, con le conseguenze facilmente immaginabili in termini di sicurezza e qualità della vita. E’ il caso ad esempio di Osojane e Kosovska Kamenica, le due enclavi dove è nato ‘’Accendiamo la speranza’’, un progetto portato avanti dall’associazione l’Uomo libero, Comunità Giovanile, in collaborazione con il Ministero per Kosovo e Metohija del governo serbo di Belgrado, l’Ambasciata Serba in Italia, la scuola primaria ‘R.Tasic’ di Osojane e l’ospedale Gnjilane di Kosovska Kamenica.
E’ nell’ambito di questa iniziativa che dal 26 dicembre al 2 gennaio e’ partita una missione delle tre associazioni per il Kosovo: poche persone, armate solo di coraggio e della voglia di conoscere dalla viva voce di chi le abita la drammatica situazione che stanno vivendo le due enclavi serbe in terra kosovara.
Della delegazione partita fa parte anche Stefano Gussoni, l’ex presidente, in rappresentaza di Comunità Giovanile.
Su http://www.luomolibero.it/2010/12/accendiamo-la-speranza/ i resoconti della missione e la diffusione del progetto che, come sempre, vede Comunità Giovanile attiva in prima persona.
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