Concerto di Natale: musica, applausi e… panettone

Beethoven e Mozart "rivivono" in basilica nell'interpretazione, apprezzata, dell'orchestra Carlo Coccia di Novara. Polemica del sindaco Farioli contro l'Europa che dimentica il Natale in un'agenda

Ancora un buon successo di pubblico per il Concerto di Natale organizzato dall’amministrazione comunale di Busto Arsizio, con la basilica di San Giovanni piena quasi in ogni ordine di posti (un migliaio i biglietti distribuiti). Pubblico in media di età matura, una moderata presenza di autorità. Con una novità quest’anno, la diretta sulla web tv comunale e in contemporanea sulle pagine di Varesenews. Una "prima" assoluta, questa, annunciata con soddisfazione dal sindaco Gigi Farioli nel saluto iniziale. L’evento "concerto di Natale" si conferma di anno in anno, anche grazie alla qualità delle esibizioni: e l’orchestra Carlo Coccia di Novara, diretta dal maestro Berrino, ha fatto valere le sue qualità. Due grandi da interpretare, Ludwig van Beethoven con la celebre Quinta sinfonia (1807-1808) e la Messa dell’Incoronazione in do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart (1779). Due autori emblematici, due autori fondativi di una tradizione classica per eccellenza; un’orchestra che conferma il suo valore, con l’accompagnamento dai solisti Nadia Engheben (soprano), Romina Tomasoni (mezzosoprano), Alejandro Escobar (tenore) e Federico Sacchi (basso) e la partecipazione dell’Ars Cantica Choir. Per tutti lunghi applausi "a cascata", in crescendo: meritati, dopo intepretazioni intense e apprezzate.

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«La bellezza è la grande necessità dell’uomo»: citazione papale, da Benedetto XVI, quella letta per l’assessore alla cultura Fantinati dal sindaco Farioli agli intervenuti. La scelta dei brani era stata condivisa: Beethoven da parte dell’orchestra, Mozart da parte dell’assessore. Una dedica andava ai cristiani oggetto ancora oggi di quelle persecuzioni che papa Ratzinger ha denunciato con forza: dal Medio Oriente all’Indonesia e alla Nigeria, vi sono ancora oggi cristiani in pericolo a causa della fede.
Con il saluto augurale di monsignor Franco Agnesi, la polemica del sindaco che investiva anche la serata musicale. Era Farioli a ricordare come l’Unione Europa abbia varato un’agenda, destinata a centinaia di migliaia di ragazzi e zeppa di ogni immaginaile festività religiosa da mezzo mondo, in cui il 25 dicembre non figurava come Natale. Una clamorosa "topica", ammessa, quasi ignorata dai media italiani ma discussa su quelli anglosassoni (il diario era già in distribuzione nel Regno Unito). E come spesso accade, il liberale laico Farioli lasciava spazio al difensore della cultura cristiana "minacciata": «Ci si dimentica il fatto essenziale per cui una comunità e una cultura esistono» e si ritrovano. Appuntamenti pubblici per ricordare il Natale, dunque, anche «per resistere a un relativismo che riduce la religione a fatto rigorosamente privato», espungendola da contesti familiari, pubblici, della comunità e della nazione cui storicamente sono appartenuti. «Si è tentati di dimenticare cultura e tradizioni cristiane e cattoliche».
Difficile "dimenticare" per noi italiani, una tradizione consustanziale a quella comune civiltà europea, oggi detta "occidentale" per accludervi la singolare e autonoma esperienza d’Oltreoceano, che ha improntato di sè i secoli. Quella che tra l’altro ha fatto sì che il nome, la figura e le opere musicali, immateriali ma eterne, dei grandi autori siano giunte a noi attraverso generazioni di artisti. E allora ben vengano le note, con la loro solennità ed eleganza, a rimettere tutti i puntini sulle i, a ricordare chi siamo, da dove veniamo, chi sono stati i maestri che ci hanno educati alla bellezza dell’ascolto e della creatività. Ben venga l’occasione di un ritrovo per dare alla comunità un momento di arte di alto livello e una celebrazione civica. Ben venga infine, anche il momento… gastronomico successivo, con i profumati panettoni, il vin brulé, la cioccolata calda, il té e i dolci offerti dalla BCC di Busto Garoldfo e Buguggiate, sponsor "territoriale" onnipresente. Il Natale in formato bustocco è servito.

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Pubblicato il 22 Dicembre 2010
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