“Il mio saluto alla città”

La lettera scritta da Nicola Mucci al termine dei dieci anni come sindaco della città dei due galli

Termina il mio secondo mandato da sindaco ma non finisce il rapporto con Gallarate, con i suoi cittadini, con le sue vicende. Non si tratta certo di un proposito inedito. Tanti, finita un’importante esperienza amministrativa, si sono espressi in termini simili. Mi piacerebbe, però, che in questo caso si considerasse il “peso specifico” delle mie parole. A Gallarate infatti affondano le mie radici: qui sono maturato come persona, qui si è sviluppata la mia militanza politica, qui si è instaurato e rinnovato un rapporto fiduciario con gli elettori, qui si è dipanata la mia esperienza di amministratore. Di recente mi è stato chiesto a più riprese di tracciare un bilancio degli ultimi dieci anni ma è impossibile condensare in poche parole quanto vissuto nelle vesti di giovane assessore all’Urbanistica prima, di sindaco poi. Posso, però, affermare che si è trattato di un periodo intenso, durante il quale, per fortuna, non mi è stato risparmiato nulla di ciò che caratterizza la vita politico-istituzionale in un ente locale: progetti, amicizie, dialoghi, confronti serrati, polemiche, contrasti, traguardi raggiunti. Tutto ha contribuito, in un modo o nell’altro, a rendere formativo e appassionante il mio decennio di servizio alla città. Per questo vorrei rivolgere un ringraziamento non retorico a tutti coloro che, nei diversi ruoli, hanno dato il loro contributo alla vita pubblica gallaratese: tornerò certamente a collaborare con gli amici di questi anni così come a confrontarmi con tutti.
Mi appresto a svolgere un nuovo compito consapevole di avere dato tutto quello che potevo alla città. Come ricordato ai giornalisti in una recente conferenza stampa, posso abbandonare l’incarico di primo cittadino dicendo a me stesso di non avere lasciato nulla di intentato, di non avere mai rinunciato a un approfondimento, a una valutazione, a un’analisi che potessero preludere a progetti utili al benessere di Gallarate. E credo che i risultati di tale impegno siano, oggi, visibili. In dieci anni il territorio comunale ha accolto nuovi residenti, segno evidente di dinamismo economico e vivacità sociale. Sono stati recuperati e riconsegnati alla comunità importanti edifici, oggi ospitanti attività culturali e formative di eccellenza. E’ stato rispettato il patto di stabilità, grazie a una responsabile e oculata gestione economica. Si è investito in modo cospicuo nei servizi alla persona e nella sicurezza. Si sono svolti importanti interventi a favore della vivibilità del centro storico come dei rioni. Credo, in sintesi, che la Gallarate di oggi sia migliore di quella di ieri.
Il riassunto degli obiettivi centrati e la messa a fuoco di quelli che devono essere perseguiti mi spingono a rivolgere un pensiero e un ringraziamento pubblico a coloro che hanno lavorato con me: gli assessori, i consiglieri, tutto il personale del Comune a partire dai dirigenti dei vari settori. E la stampa, che ha raccontato l’evolversi di Gallarate con competenza e coinvolgimento. Naturalmente, ringrazio anche la città, la mia città, per la fiducia che mi ha accordato per due mandati. Qui continuerà a vivere la mia famiglia, qui continuerò ad avere i miei più importanti punti di riferimento. In due lustri non sono mancati momenti di difficoltà, il presente e il futuro preparano sfide da affrontare con quel coraggio e quella intelligenza che, ne sono certo, verranno messe in campo da chi mi succederà. Al prossimo sindaco auguro di vivere un’esperienza appagante quanto la mia e di sperimentare il senso di gratificazione che ho provato tante volte, in questi anni, lavorando per il bene della mia gente. Saluto tutti, dunque, consapevole che il cammino mio e quello della comunità gallaratese, di cui continuo a far parte con orgoglio, non cesseranno di intrecciarsi.

 

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Pubblicato il 30 Dicembre 2010
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