L’amarcord di Renzo Villa, papà di Antenna 3: “Questa è la mia storia”
A ottobre annunciò di lottare contro un cancro. Oggi l'inventore del Bingo racconta la sua vita in un libro che ripercorre gli albori della tv privata italiana, dai primi studi di Busto Arsizio fino al successo
In un sondaggio alla fine degli Settanta risultò come uno dei volti più noti della tv, poco dietro i mostri sacri come Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Renzo Villa (a destra, con Enzo Tortora e Lucio Flauto), 69 anni, è il fondatore di Antenna 3, la tv privata dell’altomilanese che inventò format divenuti storici, e che per una stagione fu la vera alternativa al monopolio della Rai. Nella sua casa di Varese, l’inventore del Bingo, una fortunata trasmissione che andò in onda per alcuni anni, ha scritto un toccante libro di memorie, dove la sua avventura personale si intreccia con quella della tv privata italiana e di personaggi amati dal pubblico.
L’occasione del libro è anche privata e tocca corde delicate e familiari che emozionano chi scorre le pagine del libro. Villa ha annunciato qualche mese fa di avere una grave malattia: ha dettato la sua avventura alla figlia Roberta, giorno e notte, riannodando i ricordi, scegliendo immagini inedite e ritagli di riviste dell’epoca. Ne è uscito un ritratto interessante di un pezzo di vita della televisione italiana, quando con qualche buona idea e un pizzico di follia si poteva ancora inventare una vera e propria impresa amata dal pubblico.
E poi c’è una carrellata di personaggi. A partire da Enzo Tortora, la star cacciata dalla Rai negli anni Settanta per un’intervista in cui criticò i vertici (anche allora…) e che fu convinta da Villa a entrare nell’avventura della tv privata. «Qualche mese fa abbiamo fatto una cena con vecchi collaboratori della tv, e in tanti mi hanno chiesto di scrivere una storia di quella stagione – spiega il conduttore – dico la verità, ormai pensavo quasi che non interessasse più a molti, e invece negli ultimi tempi i messaggi si sono moltiplicati».
Il volume è in realtà ancora in lavorazione, ma le bozze sono ormai terminate. Sarà distribuito a gennaio. Villa si è accollato il ruolo di editore e i ricavi saranno destinati a una iniziativa sociale, il Banco Alimentare. E’ la storia di un sogno, che fin dall’infanzia prese Renzo Villa. Nato a Germignaga da una famiglia operaia, iniziò facendo il cameriere alla stazioni di Bellinzona. Velocemente assunse compiti organizzativi. Cambiò diversi lavori. Andò a Roma nel clima della Dolce vita, fece la comparsa nei film storici, tornò a Varese dove fu assunto in comune, fu anche dirigente della Acli. Un giorno lesse della nascita di Telebiella, la prima tv privata, andò a parlare con Peppo Sacchi, il creatore, vi incontrò Enzo Tortora, e insieme fondarono Telealtomilanese, a Busto Arsizio, con un socio industriale della zona. Cominciarono così i primi programmi, ma la compagine societaria si sfaldò. Nel 1977 Villa e Tortora, con i soldi ricavati dalla precedente avventura, diedero vita ad Antenna 3. Nacquero trasmissione fortunatissime.
Il Bingooo (il titolo originale era così, un urlo), il Pomofiore, e la Bustarella. La tv privata non era solo Fininvest, per anni il talento artistico di Villa si incontrò con una propensione agli affari fuori dal comune. Fu anche un po’ viveur e un ottimo procacciatore di sponsor, tanto che dopo il 1987 si occupò della concessionaria pubblicitaria della tv.
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