La nuova frontiera della radioterapia oncologica
Radioterapisti, fisici sanitari e tecnici di radioterapia a convegno per confrontarsi sulle ultime innovazioni tecnologiche
Il 18 dicembre si è tenuto all’Ospedale di Circolo di Varese un Corso di aggiornamento per medici radioterapisti, fisici sanitari e tecnici di radioterapia dal titolo “Radioterapia ad intensità modulata (IMRT) nella pratica clinica: principali indicazioni e confronto tra varie modalità tecniche”.
Il Corso ha sviluppato le tematiche legate alla moderna tecnologia di radioterapia con modulazione d’intensità, che sta ormai diventando lo standard del trattamento radiante in molte patologie oncologiche, in quanto consente di effettuare trattamenti radianti sempre più accurati e personalizzati, con grande vantaggio clinico in termini di risparmio di dose agli organi sani e concentrazione della dose di radiazione sul bersaglio tumorale con precisione millimetrica.
I docenti che hanno sviluppato gli argomenti oggetto di discussione erano tra i maggiori esperti nel campo, provenienti da alcuni tra i più prestigiosi Centri di radioterapia italiani ed anche dall’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana di Bellinzona.
Nel corso del congresso sono state analizzate e discusse le principali indicazioni dei trattamenti radioterapici con intensità modulata e le problematiche cliniche, fisico-dosimetriche e tecniche derivanti dal confronto tra le varie tecnologie con cui sono attualmente realizzabili i trattamenti IMRT.
Le indicazioni che sono emerse dalla discussione delle relazioni presentate dai vari specialisti mostrano come la IMRT stia sempre più diventando lo standard radioterapico per alcuni tumori in particolari distretti anatomici, primo tra tutti quello della testa-collo (neoplasie della sfera otorinolaringoiatrica). Ma l’evoluzione tecnologica attuale, grazie all’integrazione nelle unità di terapia radiante (acceleratori lineari o macchine dedicate come la Tomoterapia) di particolari dispositivi radiologici come la TAC, consente ora l’effettuazione della IMRT con modalità IGRT, ovvero la radioterapia guidata dalle immagini, estendendo così le indicazioni della IMRT anche a quei distretti in cui è particolarmente importante il controllo del movimento d’organo, quali il polmone e l’addome.
L’evoluzione tecnologica che si è verificata in radioterapia nel corso degli ultimi cinque anni ha infatti consentito di raggiungere una precisione millimetrica nella somministrazione della dose tumoricida con un risparmio quasi assoluto, e comunque inimmaginabile in precedenza, degli organi sani posti in prossimità della neoplasia.
La nuova frontiera della radioterapia oncologica è pertanto oggi rappresentata dalla realizzazione della cosiddetta radioterapia “adattativa”, che associando la IGRT e la IMRT consente di controllare nel corso di ogni singola seduta di trattamento radiante non solo la posizione del bersaglio ed il movimento d’organo, ma anche la distribuzione di dose nella singola frazione, permettendo altresì di modificare i parametri fisico-dosimetrici di trattamento in relazione alle variabili riscontrate durante l’esecuzione del trattamento stesso, che diviene così effettivamente personalizzato.
Alcuni di questi trattamenti di elevato livello tecnologico (IMRT, radioterapia stereotassica cranica) sono già eseguiti di routine nel Centro di Radioterapia dell’Ospedale di Circolo di Varese, che, grazie alla presenza di una equipe di medici, fisici e tecnici caratterizzata da elevatissima esperienza ed eccellente preparazione scientifica e professionale, è in grado di svolgere un ampio spettro di attività radioterapiche, non solo con le metodiche d’irradiazione transcutanea, ma anche con la brachiterapia (per la quale esiste un apposito reparto di degenza) e con la radioisotopo terapia metabolica, trattamenti che sono fattibili solo in Centri particolarmente specializzati.
La prossima disponibilità di tecnologie per la IGRT anche a Varese completerà le risorse tecnologiche del Centro di Radioterapia dell’Ospedale di Circolo, consentendo un ulteriore significativo miglioramento delle percentuali di guarigione e dell’indice terapeutico della radioterapia, con decisivo impatto sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita dei pazienti oncologici.
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