La stazione del degrado: “Si salvi chi può!”
Una mano anonima ha "commentato" nei mesi scorsi il cartello dell'uscita d'emergenza. Ma il PD, impegnato nel tour delle stazioni, vuole rilanciare il trasporto pubblico
Sul cartello dll’uscita di emergenza, sotto l’omino che scappa, qualcuno – un ragazzino annoiato o forse un pendolare esasperato – ha scritto: "Si salvi chi può!". Siamo alla stazione di Besozzo FS, sulla linea Luino-Gallarate, e davvero il cartello rappresenta il sentimento di chi prende il treno qui: vetri rotti, locali scrostati e scritte minacciose sui muri sono ovunque. "Besozzo è una stazione simbolo del degrado a cui purtroppo sono ridotte molte stazioni della Lombardia" spiega il consigliere regionale del Pd Stefano Tosi, impegnato nel lungo lavoro di monitoraggio delle oltre 50 stazioni (tra FS e FNM) della provincia di Varese. I bagni chiusi e le biglietterie sbarrate da anni trasmettono la sensazione di abbandono, anche se la stazione è utilizzata ogni giorno da più di duecento pendolari, senza contare i viaggiatori occasionali. Gli impianti sono stati resi automatici su tutta la linea a metà anni Novanta, la stazione di Besozzo – a servizio di un paese un po’ più grande degli altri serviti dalla linea- ha mantenuto il capostazione per qualche anno ancora. Ma da 10 anni l’abbandono è totale. RFI ha messo il cartello dell’uscita d’emergenza, sulla facciata della stazione, caso mai non si capisse da dove scappare. Peccato, anche perchè la stazione è – come tante – anche un bell’edificio, di quelli che che un tempo avevano un’aria monumentale anche se servivano paesi agricoli. Se diventassero sede di associazioni o gruppi locali – ha proposto il Pd – tornerebbero anche ad essere punti di riferimento per tutta la comunità.
Al degrado della struttura si aggiunge poi quello dei treni: i convogli della Luino-Gallarate sono vecchiotti (una trentina d’anni, ma in Svizzera ce ne sono di 50 anni ancora efficenti, rinnovati negli interni), ma soprattutto poco puliti. I ritardi sono frequenti, le soppressioni anche. E su questa linea bastano pochi minuti per perdere la "coincidenza" a Gallarate con i treni per Milano.
Al degrado della struttura si aggiunge poi quello dei treni: i convogli della Luino-Gallarate sono vecchiotti (una trentina d’anni, ma in Svizzera ce ne sono di 50 anni ancora efficenti, rinnovati negli interni), ma soprattutto poco puliti. I ritardi sono frequenti, le soppressioni anche. E su questa linea bastano pochi minuti per perdere la "coincidenza" a Gallarate con i treni per Milano.
Stefano Tosi – insieme agli altri consiglieri regionali lombardi del PD – sta verificando sul campo la situazione. E il caso di Besozzo non è davvero isolato, basta vedere le foto delle stazioni delle altre province sulla pagina Facebook del Pd Lombardia per rendersene conto: spesso proprio le stazioni "di campagna" sono quelle più abbandonate. "La nostra azione – spiega Tosi – ha un duplice obiettivo: portare in Regione la voce dei pendolari e, nello stesso tempo, catalizzare attenzione sul trasporto ferroviario che, pur trovandosi in situazioni a dir poco critiche, sarà oggetto dei tagli della finanziaria".
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