Pendolaria 2010: “La Lombardia a lezione dalla Campania”

Presentato il quinto rapporto di Legambiente sul trasporto ferroviario in Italia. Nelle nostra regione si rischia un aumento delle tariffe del 25 per cento

Servizi, nuovi treni e integrazione tariffaria: buoni esempi dal Sud, ma la Lombardia è ferma. Arrivano a sorpresa alcuni dati contenuti nel rapporto Pendolaria 2010, presentato a Milano da Legambiente. «La Campania – spiega Legambiente – potrebbe dar lezione alla Lombardia con il biglietto unico per la sua intera area metropolitana, cosa di cui in Lombardia si vagheggia da anni». Ed è proprio la Campania ad aver destinato più stanziamenti al servizio ferroviario e all’acquisto di nuovi treni: 98 milioni di euro nel 2010, pari allo 0,64% del bilancio regionale. Può sembrare poco, ma è pur sempre più del 0,43% della Lombardia, che per percentuale di risorse destinate alla ferrovia è quarta, considerando le sole regioni a statuto ordinario, dopo Campania, Puglia e Toscana. Campania e Puglia sono anche le uniche regioni che hanno privilegiato la spesa in ferrovie rispetto a quella in infrastrutture di tipo stradale.
«Pensiamo che sia necessaria una inversione di rotta – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia – e che la Lombardia possa finalizzare i propri investimenti ad un realistico obiettivo di raddoppio dei viaggiatori che usano il mezzo pubblico entro il 2020»

 

Lombardia – Nel quadro di un basso livello di investimento da parte delle regioni, i tagli dei trasferimenti del Governo rappresentano una sciagura per milioni di pendolari. Con 594.000 viaggiatori al giorno, la Lombardia detiene il record assoluto in Italia con il 22 per cento di tutti i pendolari ferroviari del Paese. Sommando a questi gli utenti delle autolinee, ogni giorno in Lombardia oltre 950 mila pendolari usano il trasporto pubblico per ragioni di studio o lavoro.
Per tutti questi pendolari nei prossimi mesi si annuncia una stangata di aumenti tariffari che, stando ai primi annunci dell’assessore Cattaneo, dovrebbero essere di circa il 25 per cento. Il rischio, secondo Legambiente, è che gli aumenti convincano molti pendolari ad optare per l’automobile. «La Lombardia – si legge ancora nel rapporto – tra il 2003 e il 2010 ha investito 400 milioni di euro di risorse proprie in strade e autostrade, mentre gli investimenti in ferrovie sono stati esattamente la metà».

Milano-Varese – Il Nodo di Milano è certamente il più importante in Italia per il trasporto ferroviario pendolare. Dopo il completamento del Passante e il raddoppio della linea Milano-Mortara la situazione infrastrutturale è sicuramente migliorata. Per quanto riguarda i potenziamenti i più importanti sono quelli delle tratte Novara- Malpensa, con particolare riferimento all’area di Busto Arsizio, e la Saronno-Seregno e alla risistemazione del nodo di Castellanza, con l’interramento della stazione ed il raddoppio dei binari che consente il completamento del collegamento ferroviario Saronno-Malpensa.

 

Collegamenti con aeroporti – Interessante guardare poi al costo dei biglietti per gli spostamenti fra i capoluoghi e gli aeroporti di riferimento (p.35). Da Roma si viaggia in treno 30-40 minuti al costo di 8 o 14 euro, mentre da Milano per 36 minuti di viaggio si pagano 11 euro. In Europa, si va dai 35 minuti di viaggio in treno a Berlino con una spesa di 2,80 euro, ai 2 euro di Madrid per 25 minuti di percorrenza in metro. Ancora a Londra si arriva in aeroporto con 5.10 euro in 50 minuti di metropolitana, mentre a Parigi 35 minuti di treno costa 8,40 euro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Dicembre 2010
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