Porfidio: “La Polizia Locale non ha catene nè gomme da neve”
Il consigliere de La Voce della Città torna all'assalto sulla sicurezza: "È il mio cavallo di battaglia". Schermaglie con l'assessore Fazio sulla videosorveglianza e mozione bocciata per un voto
La Polizia Locale? «Se nevica non può uscire in strada: non ha catene nè gomme da neve. Il Sempione, ad esempio, è una strada che non si potrebbe percorrere senza quelle dotazioni, in caso di neve». L’osservazione è del consigliere comunale de la Voce della Città, Audio Porfidio. Astutamente, ha portato la sua lamentela all’interno degli interventi liberi, che non prevedono risposta. «Come potete garantire la sicurezza quando avete auto che dovete spingere per mettere in moto?» ironizzava. «Non hanno nemmeno il faro per controllare, quando escono di pattuglia…»
Non serve a rabbonire Porfidio l’imminente partenza per Monza del suo bersaglio preferito, il comandante della Polizia locale Alessandro Casale, che in consiglio comunale incassava un saluto con attestati di stima da Ninetto Pellegatta (PdL) non senza riferimenti all’ostilità nei suoi confronti da parte di Porfidio. Rimane sui banchi della giunta l’altro personaggio di cui il consigliere di origine lucana ha sempre chiesto "la testa": l’assessore Walter Fazio, "tecnico" fortemente voluto dal sindaco in quanto, da ex vicequestore, la sue credenziali di tutore della sicurezza urbana sono impeccabili. I due si sono confrontati sulla mozione presentata in materia di telecamere di sicurezza, e che, discussa in commissione due mesi fa, si era conclusa a suon di urla (da parte del consigliere). Difficile immaginare due stili più in contrasto: tanto istrionico, battagliero e alle prese con la sintassi il consigliere, quanto misurato, freddo, puntuale l’assessore.
Secondo Porfidio, la quarantina di telecamere presenti sul territorio non bastano e non prevengono i crimini (ricordava fra l’altro la clamorosa rapina in banca in pieno centro di alcuni mesi fa); oltretutto, sarebbero disposte male, laddove esistenti, non inquadrando alcuni luoghi degni di migliore tutela. Tradotto, il tribunale; in particolare dopo che a luglio ignoti avevano compiuto piccoli vandalismi ai danni dei cartelli delle aiuole ivi curate dallo stesso Porfidio, notoriamente ipersensibile al tema («la sicurezza è il mio cavallo di battaglia»). Si invitava pertanto ala giunta ad elaborare un diverso progetto di collocazione delle telecamere, proposta bocciata per soli otto voti contro sette a consiglio ormai in buona parte vuoto.
Le risposte dell’assessore ricalcavano parola per parola quanto già detto in commissione due mesi fa, inclusa l’intenzione di rivedere e ampliare la rete esistente di videosorveglianza e l’invito, ironico, al consigliere a presentare le venti telecamere da lui promesse a suo tempo. Porfidio da parte sua ha detto che attende solo la necessaria autorizzazione del Prefetto, «ma certo non le darò in mano alla polizia locale, per poi non vederle controllare… La mia parola vale più della mia firma. E i fatti? Quanti delinquenti avete preso con le telecamere?»
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