Protesta dei Giovani Democratici al Marie Curie
Striscioni e volantini al liceo cittadino per denunciare i tagli del duo Gelmini-Tremonti. "Nella riforma non c'è nessun progetto per il futuro
Sabato 11 Dicembre il gruppo dei Giovani Democratici del Tradatese ha esposto numerosi striscioni di critica alla riforma ‘’Gelmini’’ al Liceo Marie Curie di Tradate. Tra gli slogan esposti sugli striscioni appesi sulla cancellata intorno all’istituti: “Chi taglia alla scuola cancella il futuro”, “Cogito ergo protesto”, “Siamo sul baratro, ma questa riforma è un passo avanti”.
«L’azione – spiegano – è volta a criticare e conseguentemente a creare dibattito tra gli studenti e tra tutte le componenti dell’ istituto intorno ad una delle riforme scolastiche più contestate da sempre a causa dei pesantissimi tagli previsti. Il dibattito politico avviene in un contesto particolare, infatti il governo è in crisi e non è certo che il giorno 14 dicembre abbia i numeri per continuare a governare. Contestualmente il clima civile è decisamente teso e chi manifesta oggi, più che mai, lo fa spontaneamente, senza avere alle spalle partiti o sindacati. Studenti e ricercatori, ovvero il futuro dell’ Italia, sono continuamente presi in giro dalle battute, dagli slogan e dagli alibi del governo. La riforma è infatti, a loro ed a nostro giudizio, un mero elenco di tagli. I soldi ci sono, è soltanto questione di priorità e di politiche. Quello che noi denunciamo – ribadiscono i giovani democratici – è la totale mancanza di lungimiranza da parte di chi ci governa. I paesi emergenti ci stanno superando proprio perché hanno compreso che il progresso passa ineludibilmente dall’ istruzione e dalla ricerca scientifica ed umanistica».
I Giovani Democratici chiedono invece «una scuola aperta, pubblica ed efficiente». «Gli sprechi non verranno risolti solo attraverso i tagli, ma prima di tutto attraverso una razionalizzazione ed una formazione di una nuova scuola, più moderna. I dati italiani sono preoccupanti: investiamo in università lo 0.8% del Pil rispetto ad una media OCSE dell’ 1.3%. Nel 2012 i fondi per le borse di studio vedranno un calo dell’ 89%: non è questa la direzione da seguire. La nostra Costituzione afferma che: ‘’ La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica’’. Calamandrei ci diceva invece che "trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere". Non vorremmo che quello avviato negli ultimi anni sia il processo inverso».
I Giovani Democratici chiedono invece «una scuola aperta, pubblica ed efficiente». «Gli sprechi non verranno risolti solo attraverso i tagli, ma prima di tutto attraverso una razionalizzazione ed una formazione di una nuova scuola, più moderna. I dati italiani sono preoccupanti: investiamo in università lo 0.8% del Pil rispetto ad una media OCSE dell’ 1.3%. Nel 2012 i fondi per le borse di studio vedranno un calo dell’ 89%: non è questa la direzione da seguire. La nostra Costituzione afferma che: ‘’ La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica’’. Calamandrei ci diceva invece che "trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere". Non vorremmo che quello avviato negli ultimi anni sia il processo inverso».
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