“Tradate come il Piemonte, sul bonus bebè avremo ragione”
La risposta della sezione cittadina della Lega Nord alle critiche del centrosinistra contro il ricorso in cassazione presentato dal comune
Si fa sempre più sfacciata l’ipocrisia del Partito Democratico a Tradate. Leggiamo infatti sulla stampa locale la polemica di Luca Carignola circa il ricorso dell’Amministrazione Comunale presso la Corte di Cassazione contro l’ultima sentenza del cosiddetto “bonus bebè”. Il capogruppo del PD si dice preoccupato delle spese legali per l’appello, che ammonterebbero a 28 mila euro.
Ci piacerebbe sapere se simile preoccupazione aleggiasse alla Casa del Popolo anche quando la "democratica" Mercedes Bresso, in Piemonte, si ostinava in inutili ricorsi contro l’elezione dell’attuale Governatore, il leghista Roberto Cota, per un totale di spesa a carico del contribuente di oltre 400 mila euro.
La differenza non ci pare affatto di poco conto, in termini economici ma soprattutto di principio. Con il ricorso per il bonus bebè, infatti, la Lega Nord e la coalizione che governa Tradate vogliono difendere la dignità di una decisione espressa da un’assise eletta democraticamente e direttamente dai Cittadini: il Consiglio Comunale. Due sentenze, quella di primo e secondo grado, emesse con velocità sorprendente e inusuale (è bene ricordarlo: due gradi di giudizio in tre mesi!) da organi che nessuno ha eletto, hanno infatti messo in discussione, sulla base di interpretazioni, la determinazione di un Organo politico democratico e sovrano.
Un ricorso, quello voluto dalla Maggioranza e dalla Giunta Tradatese, in difesa della sovranità popolare, dunque! Esattamente l’opposto di quanto, con l’isterìa tipica del perdente orgoglioso, la Bresso ha tentato di ottenere in Piemonte ad un costo assai più elevato: lo stravolgimento, a colpi di cavilli e burocratiche contestazioni, di un responso elettorale libero e incontrovertibile dei piemontesi, a favore di Roberto Cota.
Siamo certi che molti Cittadini Tradatesi sono e resteranno con noi in questa battaglia, in difesa di quella onestà amministrativa e passione politica per la Città di Tradate che ormai da quasi vent’anni ci riconoscono.
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