Tre assessori di Futuro e Libertà tornano nel Pdl
Sono Luciano Lista, assessore a Busto, Giuseppe Martignoni, assessore in Provincia, e Giovanni Manelli, assessore a Castellanza: «Non condividiamo più la linea di Fini che si pone all'opposizione»
Nel ciclismo la definiribbero una fuga rientrata quella di Luciano Lista (foto a sin.), assessore a Busto Arsizio, Giovanni Manelli (sotto a destra), assessore a Castellanza e Giuseppe Martignoni (in basso a sin.), assessore in Provincia. Dopo aver lasciato il Pdl per seguire Gianfranco Fini nella nascita del nuovo soggetto politico Futuro e Libertà ora si dicono "pentiti" della scelta fatta pochi mesi fa e rientrano nel Pdl con la benedizione di Marco Airaghi, deputato gorlese del Pdl, e del consigliere regionale Rienzo Azzi.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Saronno i tre hanno annunciato di non condividere più il percorso intrapreso da Gianfranco Fini e di voler ritornare nel Pdl. A far cambiare la loro idea è stata la scelta di Fini, dopo la sconfitta subita in parlamento con il voto di sfiducia, di porsi all’opposizione come "terza gamba del terzo polo", così l’hanno definita: «Eravamo entrati in Futuro e Libertà dopo il discorso di Mirabello nel quale Fini aveva chiaramente detto di pensare a Fli come un Pdl più grande e plurale – hanno detto sia Manelli che Lista – ma in realtà non è stato così dopo il voto di sfiducia. Subito dopo Fini ha annunciato di essere all’opposizione». Da quel momento in avanti la rottura con le idee di Fini è stata netta: «Già la scelta di sfiduciare Berlusconi non mi era piaciuta, non la condividevo – ha detto Manelli – ma credevo che subito dopo si sarebbe ripreso il filo del dialogo con il Pdl e invece lui ha voluto porre Futuro e Libertà al di fuori del centrodestra».
Simili le motivazioni di Lista: «Fini e i suoi stanno portando avanti una battaglia dentro al parlamento basata su personalismi e sull’antiberlusconismo – ha detto l’assessore bustocco – per questo non mi sento più rappresentato da questa linea e ho deciso di tornare nel Pdl. A dire la verità non ne sono mai uscito». Sembrano lontani i tempi in cui, insieme a Ferrazzi, i "futuristi" Manelli e Lista si contavano per capire quanti avevano lasciato il Pdl lanciando strali nei confronti del Pdl e invece era solo qualche mese fa. Ora la retromarcia accelerata, forse, dalla sempre più imminente scelta da parte del Pdl provinciale di far dimettere tutti i "futuristi" dagli incarichi negli enti locali.
Soddisfatti Marco Airaghi e Rienzo Azzi che lasciano la porta aperta a tutti gli ex-Pdl che vogliano fare ritorno: «Se il ritorno è senza preclusioni noi non chiudiamo la porta a nessuno – hanno detto in conferenza stampa – credo che nei prossimi mesi in molti seguiranno questa strada. Il progetto politico di Fini si è dimostrato una bolla di sapone che non ha futuro».
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