A Varese i saldi sono Chiari
Partono il 6 gennaio, e la maggior parte dei negozi aderisce al "patto di qualità" chiamato Saldi Chiari
Secondo un’indagine effettuata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, sarebbero i varesini i consumatori più disposti ad acquistare merce in saldo, destinando in media 180 euro per i capi scontati. La “Saldi mania”, quindi, colpirebbe maggiormente Varese dove i commercianti in questi giorni stanno allestendo i punti vendita in vista della data d’inizio delle svendite di fine stagione che coincide quest’anno con la Festa dell’Epifania. Come nel resto della Lombardia, a Varese giovedì 6 gennaio prenderanno il via per sessanta giorni i saldi del rigido inverno 2010-2011 che si protrarranno fino al prossimo 6 marzo.
La normativa vigente in materia di saldi e vendite promozionali impone l’obbligo di esposizione del prezzo originario di vendita, la percentuale di saldo applicata e il prezzo finale scontato.
Una regola ritenuta fondamentale per garantire acquisti sicuri e ribadita dall’impegno dei commercianti che aderiscono a “Saldi Chiari”, l’iniziativa del Sindacati Provinciali di Abbigliamento e Calzature di Confcommercio Varese a tutela del consumatore per la trasparenza delle svendite stagionali.
Da anni sperimentato con successo e con il plauso delle associazioni dei consumatori, Saldi Chiari è un decalogo di autodisciplina, esposto in maniera visibile nel punto vendita, con il quale il negoziante s’impegna al rispetto di alcune regole, tra cui: l’accettazione del pagamento con carte di credito, l’impegno a sostituire o a rimborsare entro otto giorni dall’acquisto o comunque nel termine più breve possibile i capi che presentano gravi vizi occulti, il diritto del consumatore alla prova dei capi di abbigliamento (esclusa la biancheria intima), l’uniformità dei prezzi per le catene di negozi che effettuano vendite di fine stagione o saldi, l’esposizione di un cartello che indica il costo e la possibilità di adattare o riparare i capi di abbigliamento.
Sempre secondo quanto emerge dall’indagine camerale di Monza e Brianza, complessivamente i lombardi per questa tornata di saldi spenderanno circa 550 milioni di euro con un budget medio di 165 Euro ad acquirente. Quanto alle previsioni nazionali, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia quest’anno spenderà poco più di 400 euro per abbigliamento ed accessori, con un acquisto medio di prodotti a saldo per persona di 173 euro, per un totale di spesa di 6,2 miliardi di euro che va ad incidere per il 18% sul fatturato del settore.
«Anche quest’anno – dichiara Giorgio Angelucci, presidente di Federmoda-Confcommercio Varese- la crisi si è resa evidente per il settore dell’abbigliamento e delle calzature con un andamento della stagione autunno-inverno non brillante. Gli stock di invenduto dei negozi sono alti e l’offerta è molto ampia, sia per assortimento che per qualità dei prodotti. Prevediamo sconti medi dal 30 al 50%».
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