“La cultura al bando”, Serra di nuovo all’attacco della Lega
Un nuovo articolo, dopo quello dell'Espresso del 2009, su Repubblica: "Avevo scritto che Varese poteva aspirare al titolo di gruzzolo dell'umanità e mi hanno querelato. Per molti dirigenti e amministratori leghisti non è l' ignoranza a disarmare il popolo. È la cultura"
Se dovrà far perdere tempo ai giudici di un tribunale della Repubblica, la colpa è di chi non capisce la satira e fa censura.
E’ questo in sostanza quello che Michele Serra, giornalista satirico, scriveva venerdì 21 gennaio su Repubblica nell’articolo "La cultura al bando".
Ed è la nuova puntata di una vicenda che va avanti dal luglio 2009e che vede contrapposti Serra e il Comune di Varese. All’amministrazione comunale di Varese si riferisce Serra nel suo nuovo articolo, quell’amministrazione che due anni fa lo ha querelato per aver scritto sull’Espresso, nella rubrica “Satira preventiva”, che Varese può aspirare al massimo allo status di “gruzzolo dell’umanità”, con quelle centinaia di case, due giardinetti con lo scivolo e un parrucchiere per cani. La giunta di Fontana non l’aveva presa bene e l’aveva querelato.
L’altro giorno il nuovo attacco sul Repubblica: “Credo di essere la prima persona al mondo querelata da una città – scrive Serra-. Trattasi della città di Varese, la cui giunta, sindaco in testa, non ha gradito un articolo di satira pubblicato sull’ Espresso. L’ articolo, usando la meta-lingua tipica della satira (che, come capiscono anche i bambini, non è cronaca, è la sua trasfigurazione) si faceva beffe dell’ aeroporto di Malpensa, troppo lontano da Milano e molto vicino, appunto, a Varese. Tra le battute che hanno suscitato l’ indignazione del governo locale, l’ annuncio che l’ Unesco ha deciso di proclamare Varese non già patrimonio, ma gruzzolo dell’ umanità. Pare che non sia vero: ed è a causa di questo assunto (non è vero, Varese non è gruzzolo dell’ umanità) che darò disturbo, non per mia colpa, a un Tribunale della Repubblica. Surreale la satira, non può che essere surreale anche la querela: è come se il sindaco di Genova portasse in tribunale chi fa battute sulle tirchieria dei genovesi, o la Regione Calabria querelasse Cetto Laqualunque”…. E conclude Serra: ”Per molti dirigenti e amministratori leghisti (non tutti, si spera) non è l’ ignoranza a disarmare il popolo. È la cultura. Spiace, e allarma, che spesso siano assessori alla Cultura a trasformare questa diffidenza in censura. Non sapendo e non volendo promuoverla, la controllano, la arginano, la zittiscono” .
A Malpensa ci pensa la Lega (articolo dell’Espresso maggio 2009)
La cultura al bando (articolo di Repubblica gennaio 2011)
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