Besozzi: “Sono progetti concreti, non pura fantasia”
"Uno stimolo per l’Amministrazione varesina": il commento della presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Varese sulla Tavola Rotonda sulla Varese Futura. Gianetti (architetti): "La città attende da troppo tempo"
Breve ma incisivo il commento del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Varese, Roberta Besozzi, sulla Tavola Rotonda che si è svolta sabato a Palazzo Estense. Tema dell’incontro, l’identità della Varese Futura che emerge dai progetti di diploma degli studenti dell’Accademia di architettura di Mendrisio: «Si tratta di un interessantissimo e fondamentale stimolo per l’Amministrazione comunale per ripensare Varese, dopo quasi venti anni di stasi su questo fronte – commenta l’ingegner Besozzi -. Questi progetti, che abbiamo seguito anche in fase di discussione delle tesi, hanno il grande merito di essere concreti. Sono stati sottoposti a un severo esame di fattibilità e, volendo, potrebbero essere messi in cantiere in breve tempo. Si tratta, ovviamente, di esercizi accademici ma, tengo a sottolineare, non sono campati per aria. Complimenti all’Accademia e al direttore dei diplomi, l’architetto Mario Botta, per aver applicato parametri di cantierabilità fin dalle prime fasi dei progetti. Questo significa preparare gli studenti al confronto con la realtà».
«Ormai più di due anni fa, quando mi è stato sottoposto il progetto dell’Accademia di Mendrisio non ho avuto dubbi, ho aderito subito – esordiva invece così Laura Gianetti, presidente dell’Ordine Architetti di Varese nel corso della tavola rotonda che si è tenuta ieri a Palazzo Estense -. L’Ordine doveva impegnarsi affinché la città non si facesse sfuggire l’occasione unica offerta dall’ateneo ticinese. Da troppo tempo non si parlava di architettura e tanto meno di cultura architettonica».
La qualità del progetto è il tema al centro di tutte le attività dell’Ordine «Era arrivato il momento di parlare alla cittadinanza con un linguaggio più evoluto e la città ha risposto con entusiasmo – prosegue il presidente Gianetti -. L’architettura ha più declinazioni, e quella di qualità può sorprendere e affascinare poiché non è mai univoca né prevedibile. Le nostre città sono spesso appiattite su soluzioni banali e scontate, dobbiamo cogliere l’opportunità e gli spunti offerti dai progetti dell’Accademia di Mendrisio. Non fermiamoci qui – conclude Laura Gianetti -, Varese attende da troppo tempo una progettazione più ampia e coraggiosa su aree, riqualificazioni e recuperi che sono ormai divenuti urgenti quali l’unificazione delle stazioni e il grande albergo del Campo dei Fiori».
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