Due anni fa moriva Eluana Englaro

Oggi si celebra la giornata dello stato vegetativo, a pochi giorni dalla discussione in parlamento del testamento biologico

Due anni fa si è spenta Eluana Englaro, dopo mesi di dibattiti sul delicato tema dell’eutanasia, che hanno scosso l’intero paese. Proprio in questo 9 febbraio, quest’anno, si è deciso di celebrare la Giornata nazionale degli stati vegetativi.

La scelta di questo giorno, per un momento di questo tipo, è stata criticata da diverse associazioni e dallo stesso Beppino Englaro, padre di Eluana. Ad oggi, in Italia, sono circa 2000 le persone in stato vegetativo e questa giornata serve proprio a riflettere sulla loro condizione.

"La giornata sugli stati vegetativi del 9 febbraio, istituita in occasione del primo anniversario della morte di Eluana Englaro, è l’occasione giusta per ribadire la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di Dichiarazioni anticipate di trattamento." È quanto affermano in un comunicato congiunto il vice presidente del gruppo parlamentare Pdl della Camera Di Virgilio, il questore della Camera Mazzocchi, il deputato della Lega Nord Polledri, le deputate dell’Udc Binetti e Santolini e i deputati del Fli Rosso e Di Biagio. "Si tratta di un passaggio indispensabile dopo l’intervento, poco opportuno della magistratura, che ha innescato con il caso Englaro un conflitto di competenze tra la magistratura e il Parlamento che è l’unica istituzione cui la nostra Costituzione riconosce il diritto a legiferare. L’obiettivo che ci proponiamo noi, sostenitori del cosiddetto testamento biologico", evidenziano i parlamentari in una nota congiunta, "non è quello di emulare pedissequamente modelli stranieri, ma dare uno strumento legislativo che rispetti il principio di autodeterminazione, volto sempre e solo alla salvaguardia della vita, senza avallare un presunto diritto alla morte".

Altro tema delicato, che si andrà a discutere proprio il 21 febbraio, è quello del biotestamento, una sorta di testo che il singolo cittadino potrà redarre per evitare un accanimento terapeutico nei suoi confronti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Febbraio 2011
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