Due fermi per il ferimento del benzinaio di via per Fagnano

Il 3 gennaio la rapina e i due colpi di pistola contro il gestore che aveva reagito per proteggere moglie e figlia. I carabinieri hanno messo le manette ai presunti responsabili. Si attende la convalida in arresti

Novità sul fronte delle indagini per l’ultimo caso di rapina con ferimento di un benzinaio, quello ai danni di Salvatore Musarra Tubbi a Olgiate Olona. Per l’aggressione, che gli costò due ferite a un piede e a una spalla, sono state fermate dai carabinieri due persone, due giovani incensurati ma che sarebbero legati a famiglie della nostra provincia già note per fatti di cronaca. L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Roberto Pirro presso la Procura di Busto Arsizio; il magistrato ha avallato il fermo compiuto d’iniziativa dai carabinieri. Si attende la decisione da parte del competente giudice per le indagini preliminari per l’eventuale convalida dei fermi in arresti.
Risalire ai presunti responsabili del misfatto non è stato semplice. Per farlo si è proceduto a ritroso a partire dal modello dell’auto utilizzata per la rapina, un’Audi A3, risultata quella rapinata il giorno prima ad una signora a Venegono Inferiore. La donna al volante era stata vittima di un tamponamento effettuato con una Mito, a sua volta rubata il primo dell’anno a Tradate, e quindi della rapina impropria dell’auto: e ha riconosciuto senza dubbi uno dei due fermati come responsabile del furto ai suoi danni. In casa dell’altro sospettato sono state trovate le chiavi della Mito rubata, evidentemente lasciate nel veicolo dal proprietario distratto. Immagini acquisite sia in occasione della rapina impropria a Venegono che di quella a mano armata ai danni del distributore di Olgiate mostravano un’auto congruente per modello, colore e targa; anche piumino e berretto di uno dei soggetti inquadrati coinciderebbero. Vi sono insomma a parere dei carabinieri e del magistrato, gravi indizi di colpevolezza a carico del duo, su cui si dovrà esprimere il gip, con l’eventuale convalida dei fermi.

Il fatto si verificò il 3 gennaio scorso. Alle 19 circa l’irruzione dei banditi nel distributore, posto lungo la via per Fagnano a due passi dallo svincolo di Busto Arsizio della superstrada Malpensa e dell’Autolaghi, dunque in posizione ideale per colpire e dileguarsi. Quando uno dei delinquenti, armato, entrò nel gabbiotto dove il benzinaio stava fatturando l’incasso con moglie e figlia, il gestore dell’impianto reagì d’istinto afferrando il polso dell’aggressore e spingendolo fuori, in modo che non potesse nuocere alle parenti. La colluttazione si concluse quando l’aggressore, ripreso il controllo dell’arma, sparò da dietro attraverso una spalla del benzinaio. In seguito, a terra, per buona misura aggiunse un colpo mirato a un piede, quando ormai il bersaglio era pronto a consegnare il contante dal suo marsupio. L’accaduto gettò una luce cruda e rinnovata sul pericolo cui sono esposti i gestori degli impianti di carburante, una delle categorie più a rischio in assoluto a fronte di criminali che non si fanno scrupoli pur di raggranellare anche somme modeste. In particolare, tragico è il ricordo in tutta la Valle Olona e nel Bustocco dell’omicidio di Angelo Canavesi, il benzinaio di Prospiano, in memoria del quale il Comune di Gorla Minore, con ampio appoggio trasversale di categorie, enti locali, consiglieri e parlamentari, ha promosso iniziative legislative a tutela della sicurezza dei gestori di pompe di carburanti.

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Pubblicato il 22 Febbraio 2011
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