Il re balbuziente batte Facebook
"Il discorso del re" conquista quattro premi Oscar, lasciando indietro "The Social Network" e "Inception". Delusione per l'italiano "Io sono l'amore" che non ottiene la statuetta per i costumi
“Scusate ma devo dare sfogo ad alcuni impulsi impellenti”. È la conclusione del ringraziamento del premio Oscar, Colin Firth, Re Giorgio balbuziente ne Il discorso del re. Il film ottiene infatti “solo” quattro premi durante la notte delle stelle che si è svolta a Los Angeles, tra domenica e lunedì.
Abbiamo seguito in diretta la serata, se volete vedere le premiazioni minuto per minuto, compreso il red carpet, cliccate qui. Oppure andate sulla pagina Facebook “Anche io guardo la notte degli Oscar”
Non c’è stato, quindi, un film pigliatutto, ma i premi sono stati quasi equamente divisi anche traInception e The Social Network. La fa comunque da padrone il film sul re balbuziente che si porta a casa Miglior film, regia, attore (Colin Firth) e sceneggiatura. Altri premi “pesanti” sono andati per gli attori a The Fighter con i non progtagonisti Melissa Leo e Christian Bale. Da pronostico anche la miglior attrice andata alla Natalie Portman di Cigno Nero, la più emozionata sul palco.
Non c’è stato, quindi, un film pigliatutto, ma i premi sono stati quasi equamente divisi anche traInception e The Social Network. La fa comunque da padrone il film sul re balbuziente che si porta a casa Miglior film, regia, attore (Colin Firth) e sceneggiatura. Altri premi “pesanti” sono andati per gli attori a The Fighter con i non progtagonisti Melissa Leo e Christian Bale. Da pronostico anche la miglior attrice andata alla Natalie Portman di Cigno Nero, la più emozionata sul palco.
The social network ottiene solo 3 Oscar: sceneggiatura non originale, montaggio, e colonna sonora. Mentre Inception, il bel film visionario di Christopher Nolan, si deve accontentare di 4 premi tecnici, tra cui sonoro, effetti sonori, effetti speciali.
Rimane un po’ di delusione per il cinema italiano. L’italiana candidata per i costumi di Io sono l’amore di Luca Guadagnino, è rimasta a bocca asciutta, battuta da Alice in Wonderland (che vince anche per la scenografia). Il cinema nostrano è stato ricordato nel momento dedicato agli artisti scomparsi nel 2010 con immagini di Mario Monicelli e Dino De Laurentis.
Rimane un po’ di delusione per il cinema italiano. L’italiana candidata per i costumi di Io sono l’amore di Luca Guadagnino, è rimasta a bocca asciutta, battuta da Alice in Wonderland (che vince anche per la scenografia). Il cinema nostrano è stato ricordato nel momento dedicato agli artisti scomparsi nel 2010 con immagini di Mario Monicelli e Dino De Laurentis.
Nel complesso una cerimonia abbastanza veloce, ma in cui i due giovani presentatori, Hanne Hattaway e James Franco non hanno saputo dare un ritmo giovane, lasciandola ingabbiata in una formula vecchia e stantia. La finalità è comunque dare dei premi al cinema in lingua inglese. Questo è stato fatto, senza infamia e senza lode. Rimane la sensazione che comunque i film candidatiavevano tutti la loro dignità, soprattutto i tre che si sono divisi i premi. Una buona annata per il cinema.
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