La salvezza della Pro Patria passa dallo stadio?

L'amministrazione starebbe facendo valutare ad un esperto l'ipotesi di entrare nella compagine societaria con la proprietà dello Speroni. Sarebbe un passo verso l'auspicata acquisizione degli stadi da parte delle società calcistiche

Il futuro delle società calcistiche è negli stadi. Da un po’ di tempo a questa parte se ne stanno convincendo sempre di più i presidenti delle squadre professionistiche e a Busto Arsizio ci pensa l’amministrazione comunale che sta facendo studiare ad un "amministrativista" la possibilità che il comune entri nella Pro Patria con lo stadio Speroni, mantenendone la proprietà ma, allo stesso tempo, fornendo alla società calcistica un bene immobile che garantirebbe una maggiore solidità economica.

Al momento si tratta solo di un ipotesi allo studio che non ha ancora un quadro normativo chiaro alle spalle e che dovrà essere valutata attentamente. Certamente lo stadio è l’unico bene che potrebbe fruttare nel tempo per una società calcistica mentre il patrimonio dei calciatori è sempre soggetto all’andamento delle prestazioni dei singoli che ne determinano anche il valore economico.

In una situazione come quella della Pro Patria, con l’incertezza dell’oggi e la paura per il domani, potrebbe essere l’unica vera opportunità di salvarsi. Se il comune dovesse entrare nella compagine societaria, comunque, si renderebbe necessario anche un completo ridisegno dei piani societari e dell’intero settore giovanile. L’impegno dell’amministrazione, infatti, dovrebbe essere legato a doppio filo con un progetto che abbia anche un valore sociale e che coinvolga anche le altre società di calcio presenti sul territorio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Febbraio 2011
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