Mirabelli, Pd: “Bocciatura che non può restare senza conseguenze”
Secondo il consigliere comunale del Pd il testo della riforma “tradiva in modo sfrontato l'impegno di chi è sinceramente federalista”
Sul pareggio in commissione bicamerale del decreto attuativo sul federalismo municipale interviene in una nota il consigliere comunale del Pd Fabrizio Mirabelli.
"La clamorosa bocciatura del governo Berlusconi (PDL + Lega Nord) in materia di federalismo fiscale, dopo che, per settimane la Lega Nord ha minacciato di fare cadere il governo se non fosse passato il decreto, non può restare senza conseguenze – dice Mirabelli.
Il governo di centrodestra ha proposto un testo che tradiva in modo sfrontato l’impegno di chi è sinceramente federalista perché, in quel modo, i comuni italiani avrebbero avuto meno autonomia rispetto a quella progressivamente maturata nella nostra storia repubblicana.
Il ministro per la Semplificazione, infatti, aveva prodotto un mostro di complicazione, un sistema barocco e contorto che avrebbe contribuito ad appesantire il motore già ingolfato della pubblica amministrazione italiana".
"La finanza locale sarebbe stata interamente costituita da trasferimenti statali, con l’eccezione dell’addizionale IRPEF, cioè di quel brutale scaricabarile assai poco federalista che avrebbe costretto i sindaci, già disperati per i tagli, al compito ingrato di aumentare le tasse – continua il consigliere comunale in una nota. Il principio di responsabilità degli amministratori verso i contribuenti sarebbe stato interamente disatteso per effetto di una base fiscale sperequata e distorsiva e di una separazione sempre maggiore tra chi paga e chi riceve i servizi
La cedolare secca sarebbe stata malamente depotenziata nella sua funzione di leva efficace per l’emersione del mercato immobiliare in nero e l’assenza di una qualsivoglia convenienza per gli inquilini l’avrebbe trasformata in un vantaggio esclusivo per le rendite, molto oneroso per l’erario.
In definitiva, la conseguenza diretta di questo decreto sarebbe stata una sola: gli italiani avrebbero pagato più tasse".
"Noi che, dieci anni fa, abbiamo promosso la riforma della Costituzione in senso federalista e che, due anni fa, abbiamo fortemente segnato con le nostre idee e con la nostra cultura la Legge 42, siamo oggi profondamente delusi per l’involuzione del partito dell’onorevole Bossi – conclude l’esponente del Pd.
La Lega Nord, federalista a parole, quando va al governo produce brutte leggi che di federalista hanno solo il nome. In questi anni, il potere romano ha divorato le velleità di cambiamento del Carroccio. Oggi, pertanto, abbiamo battuto il Carroccio romano”.
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