Rotary in Cambogia per portare l’acqua agli assetati
Nei giorni scorsi una delegazione del Rotary Varese-Verbano si è recata in Cambogia per tenere le lezioni sull’acqua potabile e regalare 50 filtri. Ecco il loro diario
Nei giorni scorsi una delegazione del Rotary Varese-Verbano si è recata in Cambogia per tenere delle lezioni sull’acqua potabile ed il suo corretto utilizzo unitamente a nozioni di igiene ed alimentazione. Al termine del corso sono stati consegnati 50 filtri per la potabilizzazione dell’acqua ad altrettante famiglie che fino ad oggi hanno tratto l’acqua dal fiume o dalle piogge: lì non esiste infatti nessuna fognatura e nessun acquedotto. Qui sotto, il diario dei protagonisti, con le foto che hanno scattato sul posto.
Per ulteriori informazioni: www.ilnodoonlus.com
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Alle otto sono già seduti in un’aula della scuola elementare del villaggio di Batheay (Provincia di
Kompong Chhang, Cambogia centrale) – donne, anziani, ragazzi – con l’aria un po’ impaurita. Per la maggior parte degli adulti è la prima volta in un banco di scuola.
Tutti i presenti – tre Rotariani soci del Club Rotary Varese Verbano, i rappresentanti Il Nodo Onlus, docenti ed allievi – indossano la stessa maglietta stampata per l’occasione con l’immagine di un bimbo che beve e la scritta in inglese e khmer “clean water for all”.
Scopo della giornata è quello di impartire nozioni sull’importanza dell’uso dell’acqua potabile,
norme igieniche e pratiche sanitarie di base al fine di ottenere una migliore qualità di vita.
Le abitazioni del villaggio – capanne in legno e foglie di palma su palafitte – non sono collegate
all’acquedotto, i pozzi sono rari e la fognatura non esiste. La popolazione rurale durante la stagione delle piogge raccoglie l’acqua piovana in grandi giare di coccio, ma nella stagione secca la attinge al più vicino stagno: Un’acqua talmente torbida che noi non ci immergeremmo neanche un dito. Le malattie intestinali sono la principale causa di mortalità infantile e di assenteismo da scuola e dal lavoro, responsabili quindi di ignoranza e povertà. Fondamentale introdurre a norme igieniche di base i più giovani, madri e padri di domani.
Paolo Molteni (Presidente del Rotary Varese-Verbano) parlando dell’importanza di bere acqua
pulita apre le lezioni, proseguite dalla biologa Valentina Moroni e dall’ingegner Roberta Besozzi,
che approfondiscono temi di igiene, alimentazione e manutenzione dei filtri. Gli allievi mostrano
grande curiosità nel sentir parlare una lingua straniera, sorridendo quando l’assistente locale traduce in khmer parole a loro sconosciute.
Continuano poi le docenti scelte fra le persone che godono della fiducia degli abitanti del villaggio – la levatrice e l’assistente sociale – appositamente formate sugli argomenti da trattare. A causa dell’elevata percentuale di analfabetismo la lezione si svolge con l’aiuto di un manuale con molte illustrazioni e poche scritte. Al pomeriggio in classe ci sono solo i bambini. Per loro niente manuale ma una fiaba, “Il Velo della Regina dei Pesci”, scritta appositamente da Marilia Albanese, studiosa di arte e cultura khmer. Il fumetto, illustrato da Maurizio Dotti, insegna ai bambini l’uso del filtro attraverso personaggi a loro noti, perché appartenenti alla cultura locale.
Hanno partecipato al corso circa 200 persone, rappresentanti di 50 famiglie del villaggio ad ognuna delle quali, al termine delle lezioni, è stato distribuito un filtro. Il filtro è uno strumento molto semplice, un recipiente di coccio posto all’interno di un secchio di plastica da cui si spilla con un rubinetto l’acqua filtrata per porosità. Insegnarne l’utilità, l’uso e la manutenzione è estremamente importante perché questo oggetto non finisca presto abbandonato.
Un’esperienza utile per le famiglie cambogiane che ne hanno beneficiato ma estremamente
significativa anche per gli organizzatori: “Credo – dice Paolo Molteni – nell’impegnarsi in prima persona. Venire qui e lavorare a fianco di queste persone non è come inviare solo del denaro”.
“E’ stata una grande emozione stare con questi bambini, mi porterò nel cuore i loro occhi che mi
guardano fiduciosi” dice Valentina Moroni. Per Roberta Besozzi, che in Cambogia si è recata diverse volte, “operare con persone tanto diverse è una grande esperienza, veniamo per dare, ma torniamo a casa arricchiti”.
Il progetto però non è finito in quanto nei mesi prossimi proseguiranno i controlli medici già
effettuati prima della distribuzione dei filtri e che serviranno a monitorare l’effettivo miglioramento delle condizioni di salute.
“Il Nodo, dice la presidente della Onlus Luciana Damiani, significa incontro fra noi e loro, significa solidarietà, essere vicini a chi ne ha bisogno, in modo costruttivo e senza sfruttamento”.
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