Via Matteotti, il degrado dietro l’angolo

Articolo 3 punta la sua attenzione su un angolo del centro da tempo bisognoso di interventi, tra catapecchie crollanti e i più "normali" problemi segnalati dagli affittuari delle case comunali

Parcheggi in pieno centro storico in stato infame, vecchie case di ringhiera abbandonate e crollanti, muri sbrecciati, rifiuti, case del Comune i cui affittuari hanno, inevitabilmente, delle lamentele da riferire. Il risultato di un breve tour per San Michele, quello promosso dalla (futura) lista Articolo 3, capitanata dal consigliere comunale Antonello Corrado, tanto per mostrare il metodo "di indagine" adottato, nei giorni delle "primarie dei bisogni", e farsi conoscere raccogliendo sul territorio segnalazioni e problematiche. Strada che vai, ovviamente, richieste e problemi che trovi. Politica, in altre parole, alla maniera in cui Corrado & Co. la preferiscono: attiva e visibile.
Visibili sono purtroppo, e da molti anni ormai, le condizioni in cui versa una parte non secondaria del centro. Dopo il "megaclassico" del parcheggio con accesso da via San Michele, una gimcana di buche profonde e gobbe in cui d’inverno una palta tenace si attacca alle scarpe anche dopo settimane senza pioggia, all’angolo sud-ovest, in uno scenario di spianate da precedenti abbattimenti, si trova una casa di ringhiera ormai in rovina, da molto tempo abbandonata. Fuori, un portone semiaperto, vetri rotti e imposte cadenti. All’interno, uno scenario dantesco di rifiuti di ogni tipo, segni di un’occupazione precaria da parte di sbandati, finestrelle murate contro gli accessi abusivi, crolli di sezioni intere delle travature, tutto lì da chissà quanto. Visitarne l’interno è a proprio rischio e pericolo. Da queste parti, almeno esteticamente, non è cambiato molto dal 2005 in qua.

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Poco più oltre, al 14 della via Matteotti, ci sono gli affittuari di una palazzina di proprietà comunale gestita da Aler. Dignitosa a vedersi, ma è ovvio che non manchino le lagnanze. Che sia l’anziana col paltò, l’immigrata, la signora del piano di sopra, qualcosa da dire c’è sempre. «Non so se la casa diroccata sia di privati o del Comune» fa la pensionata, «ma ho sentito che la devono abbattere. Abito qui da quarant’anni, qui dietro verso il posteggio sorgevano case dove abitavano, ricordo, un fratello e una sorella, gente che stava bene, poi gli eredi hanno venduto» e si è abbattuto. «Ora sono vedova» fa l’anziana, «prendo 500 euro di pensione sociale e ne devo pagare quasi 300 di affitto, è aumentato. Più acqua, luce, gas…», e magari perfino mangiare, se riesce.
Un’altra residente, Giovanna C., lamenta l’abbondanza di bestiacce che strisciano e zampettano. «Abito qui dal 1996, da sola, pago 400 euro al mese in base al redito», per fortuna ha un lavoro in un ente pubblico. «Una volta mi sono trovata, qualche anno fa, il ratto in ascensore. Entro, e sento squittire ai miei piedi. Ce n’erano, e parecchi, e grossi. E poi, ancora ci sono i millepiedi… i ragni, a volte enormi, corpo così, zampe così», descrive, «me li sono trovati anche nella vasca da bagno, una volta il muratore(!) ha chiesto aiuto a mia sorella per farne fuori uno, perchè ne aveva ancora più schifo di lei. Tengo chiuse le finestre per non farli entrare, perchè da lì entrano. Poi ho messo le inferriate, pagate di tasca mia perchè non previste, per tenere fuori i ladri: mi erano entrati in casa dalla finestra del bagno, per fortuna se n’è accorta la buonanima del vicino, che adesso è morto, e li ha cacciati». E lo sfacelo dietro? «Prima degli abbattimenti verso il posteggio circolavano continuamente drogati e prostitute, poi c’erano extracomunitari che si accampavano negli stabili abbandonati, una volta c’è stato anche un incendio, fiamme alte così, quelli accendevano bracieri per riscaldarsi e cucinare, ma se la sono data a gambe per tempo». Almeno su quel versante, qualche miglioramento si è visto. «I problemi li abbiamo sempre segnalati a chi di dovere, al Comune, al patrimonio, all’Aler: quelli di un tempo e quelli di oggi, ho ancora tutte le carte». «Il sindaco è la massima autorità sanitaria» osserva il consigliere Corrado, «bisognerà provvedere alle bonifiche del caso nella palazzina e a mettere in sicurezza la casa abbandonata» constata impegnandosi a notificare a Palazzo Gilardoni le situazioni riscontrate. Anche questa è a modo suo campagna elettorale, pedibus calcantibus, porta a porta.

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Pubblicato il 05 Febbraio 2011
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