Coltellate per una donna: la vittima aveva la pistola

Duello rusticano a San Fermo sabato scorso, ma la colluttazione in strada poteva finire molto peggio perchè entrambi erano armati. Il ferito ha subito due operazioni ma forse se la caverà

Coltellate in una strada a S.Fermo, e tutto per una donna, ma la storia è più complessa di come sembrava. Lo ha rivelato il dirigente della squadra mobile Sebastiano Bartolotta della squadra mobile di Varese: la polizia in 24 ore ha rintracciato l’aggressore, e ne hanno disposto il fermo, ma ha anche denunciato il ferito per minacce e detenzione di arma clandestina. I due se le sono date di santa ragione.
L’aggressore è Pasquale De Rosa detto “Pasquino” 45 anni di Saltrio. Quando la squadra mobile lo ha raggiunto domenica sera, l’uomo ha cercato di fuggire dalla finestra ma poi si è lasciato arrestare. Ha precedenti per reati contro il patrimonio e per maltrattamenti, ed è originario di Casoria (Napoli). E’ lui l’uomo che sabato alle 17 e 40 si è scontrato con E.A., un 40enne di San Fermo, originario di Palermo, che lo aveva aspettato fuori da un bar tabacchi di via Pergine. Quest’ultimo era geloso perché la sua donna, che era stata precedentemente legata a De Rosa, aveva a suo parere subito ancora attenzioni dall’ex. Il rivale geloso lo aveva attirato facendolo chiamare dal cognato, De Rosa era tornato indietro e la discussione era subito degenerata, tanto che la vittima aveva tirato fuori una pistola ricavata da una scacciacani, ma con la canna modificata. E.A. gli ha puntato l’arma al bassoventre, l’altro l’ha afferrata ed è iniziata una colluttazione, conclusa con i fendenti di De Rosa che hanno ridotto il rivale in fin di vita.
La polizia e il pm Luca Petrucci sono arrivati a lui grazie a una serie di indizi. Il cellulare della vittima, conteneva i numeri della fidanzata e il portafoglio conteneva la sua foto. La donna ha spiegato la situazione e ha detto di aver ricevuto una chiamata dal fidanzato agonizzante «Vado in ospedale, Pasquino mi ha accoltellato». La polizia ha trovato il coltello a casa di De Rosa, la pistola è stata rintracciata a casa di un conoscente della vittima.
Lo screzio tra i due pare andasse avanti da tempo. De Rosa accusava l’altro di avergli incendiato la macchina a febbraio. Il bilancio finale è che anche Pasquino è accusato di tentato omicidio, mentre E.A. di minacce aggravate e detenzione di arma clandestina. Il cognato che lo ha accompagnato in ospedale ma non ha aiutato la polizia è indagato per favoreggiamento in tentato omicidio, un altro tizio a cui era stata consegnata la pistola per nasconderla è indagato a sua volta per detenzione di arma clandestina. Il ferito è stato operato due volte, ma se la caverà. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2011
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