Costretto a togliere il turbante: “Mi hanno umiliato”

La vicenda raccontata dall'allenatore di golf indiano di religione sikh Amritinder Singh al quotidiano The Times of India: "È stato come obbligarmi a spogliarmi in pubblico"

Un turbante che rischia di creare problemi diplomatici tra India e Italia. È quello di Amritinder Singh, allenatore di golf del campione indiano Jeev Milkha Singh: arrivato a Malpensa diretto all’European Tour’s Sicilian Open, al varco di controllo è stato costretto a togliere il turbante (che indossa per motivi religiosi) per passare sotto il metal detector. Amritinder Singh (foto dal sito timesofindia.indiatimes.com) è infatti indiano sikh, setta religiosa molto nutrita che ha proprio il grosso turbante come segno identificativo. La notizia è stata diffusa in prima pagina dal quotidiano indiano The Times of India e rimbalzata su molti giornali sportivi e non di tutto il mondo. Singh lamenta di essere stato trattato in modo rude dall’addetto alla sicurezza, che non avrebbe ascoltato le ragioni del golfista, il quale gli ha mostrato il passaporto pieno di timbri, segno evidente della sua abitudine a viaggiare col turbante: «Vengo da un Paese nel quale il primo ministro indossa il turbante, per me è normale. Mai mi avevano chiesto prima di toglierlo – ha spiegato -. Farlo è stato come denudarmi in pubblico. Oltretutto mi hanno fatto mettere il copricapo in un cesto dove gli altri mettono le scarpe. Non metto in discussione le regole di sicurezza, ma pretendo che ci sia rispetto per le persone». Il giornale indiano riferisce che secondo la prassi in vigore nell’Unione Europea, i sikh non sono obbligati a levarsi il copricapo, ma devono soltanto sottoporlo a un controllo manuale con il metal detector durante la perquisizione. Deciso a far valere i propri diritti, l’allenatore ha presentato una protesta al console generale dell’India a Milano, Sanjay Verma, il quale si è rivolto alle autorità aeroportuali «senza però ricevere risposta», conclude la fonte. Duro anche il commento di Jeev Milkha Singh, il campione di golf che ha assistito alla scena: «Mio padre indossa il turbante, se lo vedessi obbligato a toglierlo ci rimarrei molto male, soprattutto qualora, come in questo caso, non ce ne fosse la necessità».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Marzo 2011
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