“Le zone residenziali finiscono sotto le rotte degli aerei”
Proseguono gli incontri dei Comitati dedicati alla terza pista e al futuro dell'aeroporto: l'ultima iniziativa è stata dedicata all'impatto sui paesi dell'alto milanese
Riceviamo dal Comitato Viva Via Gaggio e pubblichiamo
Turbigo c’è. Alla serata del 25 febbraio su Malpensa, promossa da Legambiente-Turbigo e il Comitato di Viva Via Gaggio, un buon numero di cittadini ha riempito la Sala delle Vetrate della Sede Comunale di Turbigo. Tre gli esperti che hanno raccontato i fatti alla platea: Claudio Spreafico di Legambiente Ticino, Maurizio Casati, assessore all’ecologia di Nosate, e Walter Girardi, di WVG.
E i fatti sono allarmanti. Con la costruzione dell’ormai famosa Terza Pista di Malpensa – e l’annesso polo logistico di cui spesso qualcuno sembra dimenticarsi – i piani di sviluppo di Turbigo e Nosate sono bloccati, e le zone giá oggi residenziali sono sotto la rotta degli aerei. I dati raccolti da studi medici indicano che nei Comuni limitrofi a Malpensa, cosí come in altri nove aeroporti europei, il tasso di contrazione di malattie cardiovascolari è assai maggiore alla media. A cui si aggiungono i soliti problemi respiratori, e i nuovi casi di schizofrenia, disturbi dell’attenzione nei bambini e tumori. La certezza che, nel terzo millennio, un’economia che non tenga conto del territorio in cui le persone vivono non ha un futuro verso cui proiettarsi. L’assurditá di voler credere che nei prossimi 15-20 anni l’aeroporto di Malpensa (ex hub) raggiungerá i 50-70 milioni di passeggeri, alla stregua dei 10 hub al mondo che superano oggi i 45 milioni.
Dopo la relazione presentata nel Consiglio Comunale di lunedì 20 febbraio a Casorate Sempione, l’incontro di Turbigo segna un altro passo verso la giusta informazione nei confronti dalla cittadinanza votante. E pagante.
Lo spazio per gli interventi della platea ha dato i suoi frutti: in molti si sono sentiti chiamati a reagire di fronte all’imminente disastro ecologico e di civiltà perpretato ai fini di un non ben chiaro benessere. Primi fra tutti, Gerolamo Bergamaschi, esponente della Pro Loco di Lonate Pozzolo, ed Emilio Magni di Legambiente Gallarate, che hanno promosso iniziati individuali e collettive per smuovere i piani alti del Comune di Milano e di SEA, di cui primo azionista è proprio il comune meneghino.
“La terza pista servirà per abbassare il rumore e l’inquinamento atmosferico, perché i voli saranno spalmati su tre piste. La terza pista servirà per aumentare il traffico aereo a livelli di 70 milioni di passeggeri l’anno, con un conseguente aumento dei posti di lavoro”. Anche la signora M.P., classe 1940, coglie l’incongruenza dei progetti di SEA e armata di borsetta e carta d’identitá firma la petizione del Comitato di Viva Via Gaggio per proteggere la brughiera e i suoi abitanti. Lei inclusa, ovviamente. I cittadini del CUV e dei paesi limitrofi hanno il diritto di essere padroni a casa loro: “Salviamo la terra dei nostri padri” conclude Girardi a fine serata. Per dare un futuro ai nostri figli, aggiungeremmo noi.
Turbigo c’è. E adesso sa. Prossima mossa?
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