Napolitano: “A Varese un’accoglienza calorosa e leggiadra”
Il Presidente della Repubblica è arrivato a Varese alle 11.35. Seguite la sua visita con la nostra diretta: articoli, foto e video
Dieci anni dopo Ciampi, un altro Presidente della Repubblica arriva a Varese. Allora, nel lontano 12 settembre del 2000, la principale ragione della visita era l’inaugurazione di Villa Panza.
Giorgio Napolitano arriva pochi giorni dopo la festa del 150° dell’unità d’Italia. Una scelta importante e un gesto di profonda attenzione a un territorio che negli ultimi tempi è diventato sempre più importante nel panorama nazionale.
Varesenews dedicherà all’evento una grande attenzione con una diretta non-stop fino a tardo pomeriggio. Potrete leggere quanto accade, vedere immagini e video.
La diretta
18.50 – Si avvia al termine la giornata varesina del Presidente, e si chiude la sala Campiotti, teatro dell’ultimo intervento a microfoni spenti. Arriva la contentezza e l’emozione di tanti protagonisti varesini a partire dal padrone di casa, Bruno Amoroso e dal segretario generale di Camera di commercio, Mauro Temperelli. Unanime il giudizio di quanti hanno potuto assistere a questo evento: «Un grande uomo, un grande presidente».
18.25 – Il presidente Napolitano chiude il suo intervento rivolgendosi al presidente di Univa Michele Graglia (qui il suo intervento): «Presidente lei ha ragione. Il sentimento nazionale non è solo riconoscere la nostra storia. Noi siano un po’ avari e abbiamo bisogno di orgoglio. L’unità è una condizione per superare le cieche partigianerie. Io vengo da una vita spesa in politica e il maturare dell’età porta a tante riflessioni. Io credo nella politica e nella democrazia. Sulle cieche partigianerie tra e negli schieramenti deve prevalere l’interesse generale. Lei ha chiesto stabilità e io ho battuto molto su questo. Dobbiamo trovare convergenze e continuità per segnare lo sviluppo del Paese. Dobbiamo guardare lontano!». Nel suo discorso il Presidente ha pure accennato ad un richiamo «a un equilibrio che spesso manca». «Sono felice – ha concluso Napolitano – che sindacati festeggino mettendo al centro l’unità d’italia e la loro unita. Il mio primo lavoro fu alla Camera di commercio di Napoli».
ore 18.16 – «È molto importante lo sforzo delle aziende per non perdere il personale umano. Capisco la richiesta di sviluppo e il bisogno di politiche attive per l’occupazione, soprattutto per i giovani», ha proseguito Napolitano
ore 18.15 – «Mi colpisce la densità delle aziende e la loro propensione all’export. Importante è anche il rapporto tra la dimensione piccola delle aziende e il bisogno della ricerca. Avere un export legato all’alta tecnologia richiede investimenti che le piccole aziende fanno fatica ad effettuare. È importante coltivare rapporti con alcuni paesi. Mi colpisce la vostra sensibilità sociale ribadita più volte negli interventi», ha detto ancora Napolitano
ore 18.10 – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano apre l’intervento alla Camera di Commercio citando Einaudi: «Il motto di Einaudi era conoscere per deliberare. Io non ho ruoli di governo ma ascolto volentieri per sapere come vanno le cose».
ore 17.55 – Gli interventi del mondo economico
Graglia (Univa): «Invochiamo stabilità nella visione del paese e della sua visione del futuro. Anche nelle regole per poter avere prospettive di crescita. Il sentimento dell’unità nazionale deve essere teso alla ricerca del bene comune e non dei singoli soggetti o interessi. Lei rappresenta quanto sia alto il suo ruolo nelle istituzioni».
ore 17.45 – Passando in piazza Monte Grappa la moglie del presidente della Repubblica, Clio Napolitano, ha dato il suo bouquet alla signora Anselmina Alini, 62 anni, di Varese: «Mi ha guardato e mi ha sorriso e mentre stringevo la mano al presidente la signora Clio mi ha dato i fiori. Sono venuta perchè ci tengo tanto, ho esposto anche la bandiera il 17», ha detto la signora Alini
ore 17.44 – Al tavolo con Amoroso e Napolitano i rappresentanti delle parti sociali e diversi politici tra cui il sindaco di Varese Attilio Fontana, il presidente Dario Galli, l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, la senatrice Rosi Mauro, il Prefetto Simonetta Vaccari. In sala anche personalità del mondo economico
ore 17.41 – Il presidente Bruno Amoroso ha parlato delle caratteristiche economiche del territorio illustrando a Napolitano gli interventi realizzati dalla Camera di Commercio anche di fronte alla crisi con grande attenzione al credito.
ore 17.40 – Napolitano è arrivato in Camera di Commercio e insieme al presidente Bruno Amoroso è entrato nei locali di piazza Monte Grappa. Amoroso ha ringraziato Napolitano «Per aver voluto conoscere dal vivo la realtà di oltre 64mila aziende della nostra provincia»
ore 17.30 – Una folla tricolore attende l’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
ore 17.15 – Napolitano col rettore Dionigi hanno scoperto una targa nell’aula magna dedicata alla visita del presidente della Repubblica a Varese. Napolitano lascia l’aula per recarsi alla Camera di Commercio
ore 17.10 – «L’Università dell’Insubria non deve temere i confronti. Per affrontare le sfide di un mondo competitivo è indispensabile il ruolo di ricerca e formazione. L’economia europea deve fondarsi sulla conoscenza: avevamo obiettivi, non li abbiamo raggiunti, ma ci dobbiamo provare ancora. Ciò comporta l’attribuzione adeguata di risorse, non a pioggia. Sono sicuro che saprete fare la vostra parte, farò mia questa esigenza. Un augurio e un ringraziamento alla città di Varese», ha concluso il presidente Napolitano accolto da una pioggia di applausi da tutta la platea
ore 17.05 – «Serve sforzo di coesione in vista delle grandi sfide che ci attendono e non fanno distinzione fra parti politiche e del Paese, toccano tutti. Serve coesione anche di fronte a quanto accade in un mondo che sembrava potesse diventare senza tensioni: ora focolai di crisi che ci impongono scelte difficili, come quelle di questi giorni. Dobbiamo dare un contributo alla soluzione della crisi libica, sete di libertà e giustizia è legittima e va difesa. Serve coesione sociale e politica, nell’accoglienza di chi arriva così come nella vigilanza. Ho apprezzato l’impegno del ministro Maroni, una linea di condotta corretta»
ore 17 – «Anche la carta costituzionale ha avuto limiti, con riforma del titolo V, approvata dal Parlamento, confermata dal Popolo e da governi di diverso orientamento. Il cammino è stato lungo e tormentato: ora abbiamo il compito di concludere la strada verso senso federlista compiuto del nostro Stato, anche attraverso il superamento del bicameralismo perfetto. Abbiamo il dovere di fare le cose per bene per far durare al meglio le scelte, con grande equilibrio e ponderazione: deve essere un federalismo solidale, più sarà condiviso più sarà durevole», prosegue Napolitano
ore 16.57 – «Palazzo della Lombarida è il monumento alla magnificenza dell’autonomia. Le Regioni sono scolpite nella Costituzione e le autonomie locali sono principio fondamentale di una Repubblica unita e indivisibile. Già nel Risorgimento spinte federaliste che non ebbero fortuna con Cattaneo. Questo capitolo riaperto nell’assemblea costituente, per superare vizio d’origine dello Stato Nazionale, l’accentramento burocratico pesante», prosegue Napolitano
ore 16.55 – «La nostra Unità appartiene alle radici della nostra coscienza collettiva, coltivare le memorie è segno di fortificazione della nostra compagine nazionale, senza enfasi retorica», ha detto Napolitano
ore 16.50 – Il presidente Napolitano ha preso la parola: «Sono commosso dall’accoglienza ricevuta, leggiadra, calorosa e civilissima. Da Roma a Milano noto uno scatto nuovo in tutta Italia, qualcosa di cui possiamo essere soddisfatti tutti»
ore 16.40 – Il professor Antonio Orecchia ha aperto l’excursus storico sul Risorgimento a Varese citando Garibaldi e i suoi scritti: «Varese è stata la prina Città della Lombardia a liberarsi da sola. Da sempre è stata una città viva, economicamnete e culturalmente, non solo per la vicinzna con Milano, ma anche per i rapporti con il Canton Ticino. Il 23 maggio 1859 Varese è stata la città del regno della libertà»
ore 16.30 – Il magnifico rettore dell’Università dell’Insubria Renzo Dionigi dà il benvenuto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Con emozione la accogliamo: siamo onorati per la sua visita a Varese, apprezziamo il suo sempre vigile impegno, le sollecitazioni positivamente critiche verso il mondo universitario italiano, stimolo a entusiasmi e propositi della nostra Università. L’Insubria è connotata da subito per legame con territorio, caro a Standhal e Vittorio Sereni; lavoro di tanti, università tassello importante osservatorio sull’Europa, processo di crescita e confronto per affrontare con consapevolezza sfide contemporanee. Come ben noto negli ultimi mesi l’Università è stata al centro del dibattito politico e civile ricco di voci e confronto, con tutte le sue componenti, una delicatissima fase di cambaimento, conclusa con la recente riforma universitaria che richiede radicale ripensamento su strategie. Arduo il compito di far fronte a tutti i doveri. Il mondo accademico merita di poter rispondere alle sfide: le risorse economiche sono necessarie per avviare la riforma, per fare nuove cose e anche le vecchie. Nuovi fondi servono subito, per crescita e formazione delle nuove generazioni. A nome di tutti le faccio presente questa nostra esigenza per tutti gli atenei pubblici. Educare le intelligenze al duro lavoro: i nostri studenti sono il nostro futuro»
ore 16.05 – Il presidente Giorgio Napolitano arriva in Università. Alla stessa ora arrivano il sindaco Fontana, il presidente della Provincia Dario Galli e il questore Cardona. Pochi minuti dopo arriva anche il Procuratore della repubblica Maurizio Grigo, il ministro Maroni, il deputato Marco Reguzzoni.
ore 15.50 – tutto è pronto per l’incontro del presidente Napolitano nell’aula Magna dell’Università dell’Insubria. L’incontro è ad inviti: tra i presenti monsignor Luigi Stucchi, i politici Giorgetti, Tosi, Alfieri, l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, il patron del forum economico di Cernobbio Ambrosetti
ore 15 – Napolitano è a colloquio con il Rettore dell’Università dell’Insubria Renzo Dionigi
ore 14 – Le dichiarazioni dei politici
Patrizia Tomassini (Pdl, assessore ai Servizi educativi): «È stato un mnomento emozionante piacevolissimo, soprattutto quando si è fermato con i bambini. Ho sentito un’emozione incredibile perché per me è stata la prima volta incontrare un rpesidente, una persona così bella.
ore 13 – Una città tricolore
Via Sacco piena di bandiere saluta Napolitano. Il sindaco Fontana non indossava nulla di verde a differenza del Presidente Galli con il classico fazzoletto nel taschino. Cravatta vistosamente verde per Davide Boni, Presidente del Consiglio regionale. Coccarda verde per Rosi Mauro.
Qualche contestazione proprio per questi ultimi al loro ingresso a Palazzo Estense
ore 13 – Giorgio Napolitano a pranzo
Il Presidente è atteso in Prefettura, dove si intratterrà con le autorità fino alle 15, per poi recarsi nell’aula magna dell’Università dell’Insubria (ore 16) e in Camera di Commercio (ore 17)
ore 12.30 – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cita Obama nel discorso sullo stato dell’Unione ricordando la battaglia politica che contraddistingue la democrazia: «Dobbiamo gettare le basi per uno sviluppo nuovo e questo 150esimo rafforzino l’unità. Se ho un compito è valorizzare ciò che unisce e non ciò che divide. Non parlo delle posizioni politiche. Ciascuno di noi con le proprie idee può contribuire alla crescita della nazione. Quello che ho trovato a Torino l’ho trovato qui. Voi rappresentate una Città carica di storia. Il Risorgimento non è solo la spedizione dei Mille. Rendiamo omaggio ai nostri antenati. Ho già dato una sbirciata al discorso del professor Orecchia e penso che sia necessario davvero far conoscere di più il ruolo di una città come la vostra nel Risorgimento. Non ho mai pensato che queste celebrazioni debbano solo guardare al passato, oggi quello che unisce è un retaggio che i nostri padri ci hanno lasciato, la situazione del nostro Paese è difficile, ma ne usciremo, con sacrifici. Serve una divisione equa dei sacrifici, dobbiamo liberarci del debito pubblico e dobbiamo contenere la spesa».
ore 12.15 – Il sindaco di Varese Attilio Fontana parla in piedi davanti al presidente Napolitano pronunciando il discorso ufficiale: «Siamo orgogliosi che abbia scelto Varese come una delle prime tappe. Gli enti locali soffrono per i tagli dolorosi che siamo costretti a fare a scapito dei cittadini più deboli. È un’occasione non solo per guardare al passato, ma al futuro. Momento di riflessione nel rispetto delle differenze. Abbiamo bisogno di riforme. La sua presenza deve essere per noi uno stimolo per lottare insieme».
ore 12.05 – II ministro dell’Interno Roberto Maroni è atteso per il pomeriggio. Con lui, impegnato stamattina a Roma per il Consiglio dei ministri, arriveranno altri due ministri.
ore 11.58 – Il commento di Luisa Oprandi, candidato sindaco del Pd: «Sono qui come cittadina, come donna, come consigliere provinciale, come insegnante. Sono contenta che si celebri l’Unità d’Italia».
ore 11.52 – 300 bambini hanno intonato l’inno di Mameli all’ingresso dei Giardini Estensi. Il presidente li ascolta compiaciuto
ore 11.45 – I bambini chiamano «presidente presidente» in un coro di entusiasmo. Napolitano si avvicina a loro con a fianco Formigoni, Rosi Mauro e il sindaco Fontana. Applausi e sventolii di bandiere.
ore 11.35 – è arrivato Giorgio Napolitano. Con lui Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, e il presidente del Consiglio Regionale Davide Boni. La folla applaude il Presidente della Repubblica.
ore 11.33 – Un dipendente comunale sale sul balcone di Palazzo Estense e appende una bandiera tricolore. Dal Pubblico si leva un lungo applauso e un "W l’Italia"
ore 11.32– Dario Galli, presidente della provincia di Varese: «La visita del Presidente della Repubblica è sempre un atto importante di cortesia e vicinanza al territorio. Di Napolitano abbiamo apprezzato il suo modo sobrio e corretto di interpreatre il proprio ruolo. Le sue aperture rispetto alle riforme federali sono apprezzabilissime».
ore 11.30 – Napolitano arriva tra dieci minuti. Sarà una visita di cortesia e non ufficiale. Tutto il protocollo è fissato dal Quirinale. Ci saranno anche Rosi Mauro in rappresentanza del Senato e Rocco Buttiglione per la Camera
ore 11.00 – Il gruppo bosino canterà Viva Vares e poi la Girometta. Con i vestiti tipici aspettano Napolitano nel cortile dei Giardini. Ad aspettare il presidente è arrivato anche Rocco Buttiglione
ore 10.55 – Fontana: una bella giornata per Varese
La popolazione in attesa in via Sacco canta l’inno d’Italia mentre attende Napolitano. Alcuni anziani lamentano che il Comune non ha distribuito bandiere italiane
ore 10.00 – La città è tutta transennata
Tutto è pronto in centro per accogliere il Presidente Napolitano. Le vie principali sono transennate con transenne "arancioni" e il tricolore sventola lungo il percorso del corteo presidenziale. I primi cittadini in visita dalla provincia arrivano nel capoluogo.
ore 9.30 – Centro bloccato in attesa di Napolitano
La visita inizierà in Comune e l’arrivo del Presidente è previsto per le 11
ore 9.30 – Cento giornalisti i città
Per seguire Napolitano sono accreditati oltre cento giornalisti di testate locali e nazionali.
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