Piano della sosta in centro, “solo un’ipotesi di lavoro”

Collaborazione "ottimale" tra Comune e Agesp Servizi nonostante il contenzioso con il progettista: Farioli conciliante, Paola Reguzzoni al contrattacco. Partecipate "passate al pettine fine" in commissione bilancio

Il piano della sosta in centro città confliggeva con previsioni già adottate dall’amministrazione: è la posizione di Agesp Servizi, per bocca dell’amministratrice delegata Maria Paola Reguzzoni, in una seduta di commissione bilancio dedicata soprattutto a interrogazioni sulle partecipate. Protagonista per lo più il sindaco Gigi Farioli, conciliante con la società a dispetto della rottura politica Lega-PdL. Il primo cittadino ha risposto ai consiglieri su temi vari, dalle assunzioni effettuate dal comune al fotovoltaico, e da quanto si muove per le partecipate, appunto, al piano della sosta.
Su quest’ultimo si era rimasti alla rottura fra il consulente indicato dall’amministrazione per redigere il piano, l’ingegner Maurizio Toscano, e Agesp trasporti. Vicenda già all’attenzione degli avvocati, e quelli della società erano oggi in aula.
Del piano ancora non si è visto realizzato nulla: in città è apparsa solo la selva di cartelli che indicano i parcheggi di corrispondenza del centro. Alle perplessità dell’interrogante Erica D’Adda (PD) il sindaco Farioli ha opposto che «esiste un rapporto di totale coerenza e collaborazione» tra amministrazione e Agesp Servizi, sua controllata e braccio operativo. Gli assessori alla partita avevano convenuto degli indirizzi, e «il piano della sosta sta proseguendo esattamente secondo quelli dati dall’amministrazione – in coerenza con il Piano di Governo del Territorio, con i lavori attivi in centro e i finanziamenti che abbiamo scovato». Il sindaco ha ribadito di aver teso ad evitare il contenzioso, chiedendo un colloquio con le parti e chiedendo ad Agesp Servizi «garanzia che gli obiettivi dati dall’amministrazione venissero perseguiti». Ciononostante il contenzioso è proseguito, «al momento ci sono colloqui tra avvocati, e sia chiaro che l’amministrazione non ne deve avere nocumento», ma il rapporto con Agesp Servizi «è ottimale» secondo quanto riferito a Farioli dall’assessore Lista.
Maria Paola Reguzzoni si è levata qualche sassolino dalle scarpe, non avendo trovato corretto, ad esempio, che in una precedente seduta si fosse ascoltato Toscano in assenza della controparte, tanto da indurre già allora la società a precisazioni. «Il piano della sosta è un’indicazione di massima» metteva le mani avanti (anche per Farioli è solo «un’ipotesi di lavoro») «che deve però prima vedere delle delibere d’attuazione in giunta, con tanto di copertura di spesa, se queste non vengono fatte non possiamo concretizzare niente. Anche su sosta e tariffe differenziate bisogna decidere in giunta; non è nostro compito farlo. Lo stesso assessore Lista poi ha dichiarato il piano della sosta ‘parzialmente superato’. Questo poi» rincarava la Reguzzoni «è un piano che mette in dubbio l’utilità autosilo in piazza Vittorio Emanuele II, che prevede un silos multipiano fuori terra in via Alberto da Giussano, parcheggio da noi appena risistemato a raso, ma anche uno in via Einaudi dove pure l’amministrazione ha deciso di edificare». Quanto alla questione dei previsti cartelli a led con l’indicazione dei posti liberi nei posteggi del centro, «la settimana scorsa all’assessore Lista abbiamo mostrato il piano della cartellonistica a Led: prevede una spesa di 170mila euro», che a bilancio non ci sono. Agesp Servizi propone la parziale copertura con risorse sue, in cambio però di un ampliamento della capacità di parcheggio a pagamento in città.

Fra gli altri punti si è parlato di assunzioni con un’interrogazione di Pecchini (PD) mirata in particolare ad asili e nidi comunali, ma che ha dato l’occasione a Farioli di sciorinare le 51 assunzioni effettuate a vario titolo nel 2010, prima che la scure del decreto Brunetta si abbattesse a chiudere la porta del settore pubblico. A Pecchini premeva sapere se nel settore educativo si prenda atto delle graduatorie, a tutela delle professionalità acquisite, o piuttosto delle mobilità; se si vogliano difendere le figure interne o affidarsi a cooperative e appalti vari. «Le regole prevedono precedenza alla mobilità, ma su questa si è fatta rigorosa selezione» rassicurava il sindaco. «Si è comunque privilegiato il concorso pubblico. Siamo forse l’unico comune che è riuscito ad assumere tanto nel 2010, alla base c’è l’ottimo lavoro contabile certificato anche da enti indipendenti (Fitch Ratings). Se questo sarà possibile per legge privilegeremo il concorso. Non c’è volontà alcuna di togliere lavoro a dipendenti comunali per dare lavoro a cooperative», ma a scanso d’equivoci il mix "sussidiario" pubblico-privato-voucher viene rivendicato da Farioli come virtuoso.
Cislaghi (gruppo misto) dava infine occasione al sindaco di snocciolare le società partecipate dal Comune, da quelle del gruppo Agesp a Prealpi Gas (su cui si registra lo "sfilamento" di Gallarate: «Palazzo Borghi non ha mai voluto sedersi a un tavolo con noi, nonostante le richieste»), al consorzio idraulico Arno-Rile-Tenore, ad Accam spa che gestisce l’inceneritore di Borsano, a MalpensaFiere spa – anche qui Gallarate tentenna, mentre Busto per giustificare la partecipazione vuole per la struttura, Farioli dixit, un ruolo attivo per Expo 2015; e ancora, con quote simboliche, Centrocot (tecnologie per il tessile), Hupac (trasporti intermodali), la stessa Sea (Malpensa). «La nostra concezione è che la partecipazione comunale non sia intensa in senso stretto, cioè solo in società che facciano cose ‘di competenza del Comune’, ma laddove si ritiene poterci essere un interesse per la comunità», ossia progetti di utilità generale per la cittadinanza.

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Pubblicato il 15 Marzo 2011
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