Sea: “Turbante tolto solo per questioni di sicurezza”

La replica del gestore aeroportuale alle accuse dell'allenatore di golf indiano di religione sikh che ha dichiarato di essersi sentito umiliato in aeroporto

E’ solo una questione di sicurezza. Non c’è altro da dire. Il fatto che l’allenatore indiano di golf si sia sentito umiliato, ci dispiace e rammarica, ma noi abbiamo usato tutte le cautele e l’attenzione del caso: gli è stato fatto togliere il turbante ma in un luogo separato dove potesse rispettare il rituale che la sua religione impone”. Questa la versione di Sea su quanto accaduto ad Amritinder Singh, allenatore di golf del campione indiano Jeev Milkha Singh, che, arrivato a Malpensa diretto all’European Tour’s Sicilian Open, ha dovuto togliere il turbante (che indossa per motivi religiosi, è un sikh) per passare sotto il metal detector.
Il metal detector rileva la presenza di metalli, quindi armi, non di esplosivo. Non c’è altro mezzo per controllare una persona che arriva con un turbante se non quello di farglielo togliere. Il fatto, tra l’altro, risale a qualche tempo fa – dice ancora il portavoce di Sea –. Non è vero, poi, che non abbiamo risposto alla richiesta di spiegazioni fatte dall’ambasciatore: c’è una lettera che lo dimostra”.
E comunque, a quanto pare, Malpensa è attrezzata adeguatamente per questi casi: “Abbiamo
predisposto una piccola stanza dove chi deve compiere operazioni come queste, che prevedono un
certo rituale, lo possano fare nel pieno rispetto della privacy e delle convinzioni religiose. Se consideriamo che a tutti è chiesto di togliere anche solo la giacca per passare sotto il metal detector possiamo comprendere che il turbante sia un elemento ostacolante ancora maggiore. Nessuna umiliazione – conclude Sea – solo una procedura di sicurezza”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Marzo 2011
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