Un aiuto per chi è in difficoltà: arriva il microcredito
Iniziativa congiunta fra il Comune di Busto Arsizio, che fa da "garante" con un apposito fondo, la Fondazione Comunitaria del Varesotto e il Credito Bergamasco
Per rispondere ai bisogni di persone in momentanea difficoltà economica, l’Amministrazione comunale e la Fondazione Comunitaria del Varesotto promuovono il progetto microcredito, che consiste nel prestito a costo zero di una cifra che va dai 1000 ai 3000 Euro.
L’obiettivo è quello di sostenere la crescita socio-economica di famiglie a rischio di povertà o in stato di forte disagio sociale ed economico. Il microcredito potrà essere una risposta per bisogni caratterizzati da straordinarietà (il fabbisogno finanziario deve essere temporaneo, inaspettato e non affrontabile con la disponibilità liquida del richiedente); essenzialità (il fabbisogno finanziario del richiedente deve essere legato ad un bisogno primario); sostenibilità (il soggetto deve avere una qualche fonte reddituale che gli consenta di restituire il prestito).
Il prestito potrà dunque essere utilizzato per il pagamento degli affitti, il versamento di cauzioni per i nuovi contratti di affitto, il pagamento di utenze domestiche e/o spese straordinarie specifiche, il pagamento di tasse e spese scolastiche per i figli, il versamento di contributi per l’ottenimento delle pensioni, il pagamento di rate di mutuo per l’acquisto della casa, il sostegno parziale o totale di necessità sanitarie di anziani e minori.
La durata massima del finanziamento è di 36 mesi. Il rimborso dovrà effettuato con micro rate mensili posticipate. La Fondazione Comunitaria del Varesotto si farà carico della copertura dei costi di istruzione della pratica e del 100% dei tassi di interesse applicati dalla banca per ogni prestito. L’Amministrazione ha stanziato 100.000 Euro a copertura del rischio di mancato rientro del finanziamento.
L’iniziativa, spiegava il sindaco Gigi Farioli, parte da quel Fondo Famiglia e Lavoro istituito due anni fa all’esordio della crisi e sorto nel solco di quanto avviato dall’arcivescovado di Milano per venire incontro alle nuove povertà; il Comune poneva particolare attenzione alle situazioni «potenzialmente transitorie», come fa oggi con il microcredito. Nel senso cioè di favorire il "rientro" di chi è esposto in modo temporaneo, per una difficoltà dovuta alla perdita dell’impiego, o alla cassa integrazione, in qualche modo un’ottica differente da quella assitenziale classica propria dei servizi sociali quando hanno a che fare con il bisogno estremo e cronico. Aiutare singoli e famiglie, «cogliere il bisogno che non si manifesta», ma anche aiutare l’accesso al credito per le imprese, ricorda il sindaco, sono stati impegni che la sua amministrazione ha tenuto ben presenti.
Sul bilancio approvato stamane dalla Giunta comunale, oltre al rinnovo dei centomila euro del fondo Famiglia lavoro si è ritenuto stamane di destinare altri centomila a garanzia dell’operazione microcredito.
«Trovare 200mila euro in quetso momento per un ente pubblico è uno sforzo enorme, daamministratore pubblico lo so bene» commenta Luca Galli, il presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto. «Il microcredito nasce da un’idea promossa a partire dal tavolo provinciale del credito. Ci confrontammo allora sul tema delle nuove povertà, dei nuovi bisogni die famiglie che per l’impatto della crisi, pur avendo della potenzialità, avendo perso il lavoro o il reddito pieno, si trovavano in condizioni difficili. Uno strumento per coprire non i bisogni cronici», ma quelli contingenti. «La possibilità di finanziamenti a rotazione permette in molti casi alle persone di superare il momento di difficoltà e reinserirsi nella fascia sociale di provenienza. Questo contributo può servire a persone in grado di reagire e risolvere il problema». I soldi erogati sui conti aperti, senza alcuna spesa o commissione, presso il Credito Bergamasco, "ruoteranno" nel senso che una volta restituiti verranno riutilizzati, "a catena", per successive richieste e necessità. Nei fatti, senza interessi di sorta, questo è un prestito a tasso zero.
Chi ne ha bisogno potrà rivolgere presso gli uffici del comune, che dopo prime verifiche passeranno poi alla fondazione, infine alla filiale di Busto del Credito Bergamasco (viale Cadorna) per l’apertura del conto e l’erogazione del finanziamento. Come spiegavano per l’istituto Paola Ferrari, Patrizio Marcora e Dina Buonofiglio, la banca non procederà che alle usuali verifiche sul cliente prima di erogare la somma: la rata di restituzione dipenderà da quanto viene richiesto e concesso.
Fin qui l’iniziativa sul microcredito è stata "testata sul campo" nei Comuni di Castellanza, Tradate, Somma Lombardo, Saronno, Venegono Inferiore. Oltre il 60% dei prestiti è stato restituito integralmente.
«Abbiamo il polso della situazione» dice l’assessore ai servizi sociali Mario Crespi, «ci sono tantissime famiglie alla loro prima esperienza di fragilità, il target sono i nuovi bisogni. Ci si rivolge a un livello di sofferenza meno grave del fondo famiglia lavoro. E’ un’iniziativa virtuosa perchè Fondazione, comune o banca da soli non sarebbero stati in grado di farla»: insieme si può.
I REQUISITI
Potranno beneficiare del micro credito persone residenti nel Comune di Busto Arsizio da almeno 5 anni, in possesso di condizioni economiche contingenti tali da non rendere utilizzabile il reddito percepito nell’anno di riferimento dell’ISEE (es. perdita del posto di lavoro).
Nel caso in cui i richiedenti siano cittadini extracomunitari, questi dovranno essere in possesso di carta di soggiorno o, in alternativa, di permesso di soggiorno di durata residua superiore ad 1 anno e comunque non inferiore al periodo concordato per la restituzione del finanziamento ricevuto.
I richiedenti dovranno inoltre sottoscrivere con i servizi sociali del Comune un progetto individualizzato di aiuto all’interno del quale deve essere evidenziato come il finanziamento possa dare la possibilità di superare il momento di crisi e nel quale vengano elencati anche altri possibili strumenti di aiuto per il richiedente.
L’ITER
La domanda dovrà essere presentata a partire dal 4 aprile all’Ufficio Relazioni con il Pubblico che dal 1 aprile sarà aperto nella nuova sede dei Molini Marzoli.
L’individuazione e la selezione dei soggetti beneficiari sarà effettuata dal Servizio di staff del Sindaco in collaborazione con i Servizi sociali tramite la valutazione di coerenza con gli obiettivi identificati e la raccolta dei documenti necessari per l’erogazione del prestito.
La domanda sarà quindi inviata alla Fondazione Comunitaria del Varesotto che esprimerà una valutazione di carattere esclusivamente socio-economico e la inoltrerà al Credito Bergamasco, la banca prescelta per questo progetto, per l’erogazione del finanziamento.
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