A cavallo sul cammino di Santiago
Giovanni Bianchi del club ippico “La Valletta” sarà il primo varesino che affronterà l'intero percorso del celebre Cammino in sella al suo destriero Hidalgo. La comitiva è completata dal jack russel Brunilde. Rientro previsto per l'11 maggio
Giovanni Bianchi del club ippico “La Valletta” (centro Fise), istruttore e tecnico federale di equitazione di campagna, sarà il primo varesino che affronterà l’intero percorso del celebre Cammino in sella al suo destriero Hidalgo. La comitiva, con loro anche il jack russel Brunilde, partirà con il Van da Varese il prossimo 5 aprile, diretta a Saint Jean Pied de Port. Località considerata il punto di partenza del Cammino di Santiago de Compostela.
Lì, parcheggiato il mezzo, inizierà l’avventura vera e propria. Senza alcun aiuto o supporto tecnico affronteranno i 920 km circa che li porterà alla Cattedrale di Santiago dove proseguiranno fino alle sponde dell’oceano Atlantico, a Capo Fisterra.
«La preparazione dura oramai da parecchi mesi – dice Giovanni -. Sarà un’avventura in solitaria, io, Hidalgo e il mio cane. Nessun supporto tecnico. Ci comporteremo come veri pellegrini». Infatti, nella zaino anche il sacco a pelo per le notti all’addiaccio. «Ovviamente ho pianificato da tempo ed ho anche fatto un sopralluogo. Non sempre ci saranno centri ippici dove scuderizzare il cavallo ma, fortunatamente, lungo il percorso ho visto numerose fattorie che offriranno a Hidalgo cibo e sistemazione. Sarò io piuttosto che dovrò accontentarmi, di tanto in tanto, di dormire sotto le stelle ma così non dovrò separami dal mio cavallo».
Tutto dunque è pronto, anche l’attrezzatura necessaria per affrontare qualsiasi imprevisto (ferri di scorta, capezze, longhine) ma non mancheranno fornello e caffettiera, per ogni eventualità! I pochi capi di abbigliamento saranno sistemati nello zaino che Giovanni si porterà in spalla.
Hidalgo, il cavallo pezzato che lo accompagna nell’impresa, è un olandese di sette anni con un curriculum di tutto rispetto. Al suo attivo infatti ha già numerosi trekking e i suoi zoccoli hanno calpestato, in tutti questi anni, quasi 4000 km di ippovie. E proprio per preservare zoccoli e articolazioni, Hidalgo indosserà delle apposite “scarpette” Osca due, in plastica già testate in alre prove di endurance, gare di salto ostacolo e trekking.
Il terzo componente della comitiva è un simpatico jack russel, Brunilde, di tre anni, che si occuperà di fare la guardia a cavallo e cavaliere quando capiterà di dormire all’aperto. «Sto abituando il cane a indossare una particolare pettorina – spiega Giovanni – che, tramite un uncino da me sperimentato, mi permetterà di issarla in sella agevolmente quando sarà stanca senza smontare, ogni volta, da cavallo».
Per compiere l’intero percorso ci vorranno 30 giorni, con una media di 32 km a tappa.
Ma cosa ha spinto Giovanni ad affrontare un’avventura così impegnativa? «All’inizio si è trattato di un impulso puramente spirituale. Ci ho messo due anni per mettere a fuoco la volontà di organizzare e partire. Poi, man mano che mi documentavo, mi è capitato di confrontarmi con diverse persone che lo avevano già fatto a piedi e, tramite il loro racconti, mi sono sempre più affascinato all’idea. In seguito, la necessità spirituale si è mutata in una vera e propria sfida, credo anche verso me stesso. Non avrò assistenza, dovrò cavarmela da solo e questo un po’ chiaramente mi eccita e mi spaventa al tempo stesso. Come andrà? Ve lo saprò dire al mio ritorno!».
L’undici maggio è la data prevista del rientro della comitiva.
«Devo anche ringraziare, oltre al mio staff della Valletta – conclude Giovanni – gli sponsor che hanno creduto in questa avventura. In particolare un grazie a Equus Globe, marchio di Farmacie Celesia, che mi ha gentilmente fornito l’attrezzatura tecnica e gli indispensabili integratori per Hidalgo. Il trasporto è stato possibile grazie al Van messo a disposizione dall’associazione sportiva dilettantistica Sen Tom’s».
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