“Alle elezioni uniti e con alleanze larghe”

Enrico Letta, vicepresidente nazionale del PD, crede nella possibilità di riscatto del centrosinistra. "Ma è sbagliato politicizzare le elezioni amministrative, serve rispetto per le comunità locali"

 «Le conseguenze nazionali sono certamente importanti, ma è sbagliato politicizzare le elezioni amministrative». Contro la tentazione dell’ennesimo referendum pro o contro Berlusconi, Enrico Letta richiama il valore profondo del voto amministrativo. Momento importante per le comunità, da rispettare: è il «civismo» del Partito Democratico.
Il vicepresidente del Pd è stato in visita martedì sera a Gallarate: un occhio alla sfida elettorale, uno al durissimo scontro sulla giustizia. «Il Presidente della Repubblica ha stigmatizzato la vicenda allucinante dell’accostamento tra BR e giudici, da cui Berlusconi non ha preso le distanze, come anche Letizia Moratti. Lo dico avendo anche parlato in questi giorni con il figlio del giudice Alessandrini, uno dei tanti magistrati uccisi dai terroristi. Siamo di fronte ad una china pericolosissima presa dal dibattito politico, innescata da Silvio Berlusconi». Il vicepresidente del Pd ricorda anche, sempre sul tema giustizia,«le parole forti e belle del Cardinale Tettamanzi».

Sulle elezioni, Letta ha detto che «le conseguenze nazionali sono certamente importanti, ma è sbagliato politicizzare le elezioni amministrative: questo è il nostro civismo, il Municipio prima di tutto». Una valorizzazione delle comunità che si contrappone alla politica del governo, ai «tagli agli enti locali scaricano sui sindaci la responsabilità».
Parlando a Gallarate, non si poteva evitare un riferimento alla divisione tra Lega e PdL: «è una divisione nazionale – dice Letta -: se non ci fosse il patto personale tra Berlusconi e Bossi, ci sarebbe uno scontro continuo. Come dimostrano le divergenze tra Tremonti e Maroni, tra Frattini e Maroni. La divisione qui a Gallarate emerge in maniera più evidente».

Il centrosinistra è in grado di offrire una alternativa? «Arriviamo alle elezioni amministrative uniti e con alleanze larghe, mentre il centrodestra è diviso un po’ in tutta Italia: penso a Trieste dove ci sono cinque candidati di centrodestra. E in Parlamento abbiamo fatto un lavoro di opposizione serio, un lavoro utilissimo: se non l’avessimo tenuta ferma per tre settimane, la legge sulla prescrizione breve sarebbe passata senza che nessuno se ne accorgesse. Il Presidente del Consiglio per fermare i suoi due processi. peggiora la condizione delle parti civili di oltre 15mila processi. È questo il numero dato da Alfano».

E alla fine Letta sintetizza in una immagine il cambiamento dello scenario in pochi mesi: «Sei mesi fa Berlusconi voleva il voto, oggi non vuole più le elezioni politiche, perché il centrosinistra in sei mesi ha ritrovato forza ed è vincente»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Aprile 2011
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