Cava Cantello, corsa contro il tempo per lo stop
Comune e provincia hanno spiegato situazione e tempistica alla commissione Ambiente del Consiglio regionale. Ma in parallelo continua l'iter previsto dal piano cave
Da un lato il piano cave provinciale già approvato, dall’altro il nuovo iter per cancellare la Cava Italinerti dal piano stesso. È una corsa contro il tempo quella che hanno davanti il Comune di Cantello, la Provincia di Varese e la Regione. A spiegare la tempistica sono stati gli stessi rappresentanti di Cantello (sindaco e vicesindaco) e Provincia (assessore all’Ambiente e dirigente responsabile) in commissione Ambiente in Consiglio regionale. Il nodo fondamentale è infatti proprio nei tempi burocratici e amministrativi di due iter "in contrasto" fra loro, ma che in effetti procedono paralleli. Da un lato la Cava Trescali è già compresa nel piano cave della Provincia approvato dalla Regione; dall’altro ora c’è invece la volontà politica, sancita dal voto unanime del 29 marzo 2011 in Provincia, di stralciare la stessa dal piano.
I tempi – Mentre i privati (Italinerti s.r.l.) hanno avanzato la richiesta al Comune di Cantello di sottoscrizione della convenzione per la cavazione, la "politica" non vuole più la cava. Il Comune, dopo 60 giorni, può dire no alla convenzione e a quel punto la palla passerebbe alla Provincia. Se dopo 30 giorni l’ente non dà il via libero, i privati possono procedere a una sorta di autocertificazione.
Ovvio quindi che i tempi per l’iter di stralcio devono essere ridotti il più possibile. Eccoli nel dettaglio:
- 29 marzo 2011: delibera della Provincia
- 30 giorni di tempo per inviarla ai comuni per le osservazioni. Sono stati ridotti a tre e tutto è già stato inviato venerdì 1 aprile
- 60 giorni di tempo per i comuni per far avere le osservazioni: si arriva a fine maggio
- una settimana di tempo (ma potrebbe essere un po’ di più) per la Provincia per valutare le osservazioni
- passaggio in Consulta cave
- passaggio della delibera in Commissione Ambiente
- 19 luglio 2011: data stimata per il Consiglio provinciale che deve approvare la delibera e quindi lo stralcio
- gli atti vanno trasmessi alla Giunta regionale entro un mese: si stima di ridurre i tempi a tre giorni, entro il 21 luglio
- la Giunta ha 120 giorni di tempo per esaminare gli atti
- la Giunta ha 30 giorni di tempo per stramettere il parere
- il Consiglio regionale ha 60 giorni di tempo per approvare
In questo modo di arriva a marzo 2012: se la Giunta riduce i tempi, l’iter protrebbe essere concluso prima, intorno a fine gennaio.
Le azioni – Dall’incontro di oggi in Regione è emersa la volontà di tutte le parti coinvolte (Provincia, Comune e Commissione) di capire come affrettare i tempi e mettere in campo tutti gli strumenti necessari. In sintesi, l’obiettivo è quello di trovare una filiera coerente fra Comune, Provincia e Regione per evitare procedure infinite e una richiesta di danni da parte dei privati interessati. Presenti all’incontro alcuni consiglieri regionali varesini (Giangiacomo Longoni per la Lega, Alessandro Alfieri e Stefano Tosi per il Pd). Longoni ha proposto, con il consenso di tutti, di «votare nelle prossime sedute una risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad accelerare il più possibile i tempi». Alfieri e Tosi, insieme ai colleghi del partito, hanno chiesto di «incontrare in Commissione anche l’assessore regionale all’Ambiente Marcello Raimondi per capire anche la volontà della Giunta su questo tema e in che modo intendono attivarsi».
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