Il turismo non riparte. Federalberghi: “Dobbiamo cambiare”
L'associazione varesina presenta il conto dei primi tre mesi dell'anno. Calano le camere occupate e la redditività. Brovelli: "Servono modelli di ospitalità"
Il turismo nei primi mesi del 2011 fatica a decollare. È quanto emerge dal rapporto diffuso oggi da Federalberghi e relativo al primo trimestre del 2011. Un periodo "nero" secondo l’associazione varesina: "Tutti gli indicatori, tra gennaio e marzo del 2011, restano per lo più contrassegnati dal segno meno – si legge nella nota a commento dell’indagine -. Quest’anno neppure il Salone del Mobile è riuscito a invertire la tendenza, pur confermandosi l’evento fieristico più importante dell’anno per gli operatori del settore alberghiero lombardi". Durante le giornate del Salone alla fiera di Rho Pero (dal 12 al 17 aprile), occupazione delle camere e redditività sono scese rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda l’occupazione delle camere, la performance negativa ha accomunato le strutture alberghiere di Varese, quelle dell’area di Malpensa e quelle di Milano. Meno camere occupate (-7,6% rispetto allo scorso anno a Varese; – 12,4% attorno a Malpensa e -4,5% a Milano) e prezzi sostanzialmente stabili rispetto a quelli applicati in occasione dello stesso evento lo scorso anno, fatta eccezione per Milano ( +9,4%). Sul fronte del ricavo medio per camera è la sola Milano a “salvarsi” spuntando una piccola crescita (+4,4%) da attribuire senza dubbio agli alti costi delle sistemazioni che sono arrivate a un prezzo medio di 337 euro, permettendo così di “assorbire” il calo delle presenze in città. Varese e Malpensa (con rispettivamente costi medi per camera di 97 e 132 euro) si confermano più competitive rispetto alla metropoli, ma scontano così una ridotta redditività (il calo rispetto allo scorso anno è dell’11% per Malpensa e del 5,2% per Varese).
Buste paga più pesanti – Intanto un accordo sindacale di secondo livello, siglato qualche settimana fa da Federalberghi Varese unitamente a Uniascom-Confcommercio con le tre sigle sindacali (Filcams Cgil; Fisascat Cisl; Uiltucs Uil), porta alla detassazione di straordinari e premi per il 2011. Un passo che rende di fatto le buste paga dei lavoratori più pesanti e che permette alle aziende aderenti a Federalberghi di applicare una aliquota agevolata del 10% ai trattamenti economici relativi a lavoro straordinario o supplementare. Si alleggerisce insomma il costo che le imprese sostengono nell’ottica di incrementare la produttività aziendale e con essa la qualità e la redditività.
Più concorrenza attorno a Malpensa – A pesare sull’andamento degli indicatori, vi è sicuramente l’aumento dei competitor attivi sul mercato e la sovrabbondanza di camere a disposizione, con l’apertura di nuove strutture, proprio agli inizi del 2011, il numero delle stanze sul territorio provinciale è cresciuto di altre 600 unità. L’incremento di gran lunga maggiore ha riguardato l’area dell’aeroporto di Malpensa.
Speranze sul futuro dello scalo – Per l’anno in corso si guarda ancora con interesse al consolidamento della svolta in atto a Malpensa: lo scalo, nel 2010, ha raggiunto quota 18,7 milioni di passeggeri con una crescita dell’8% rispetto al 2009. Un risultato che, per il momento, non si è riverberato sulla situazione delle strutture alberghiere della zona. L’auspicio è che, con il consolidarsi della ripresa del traffico, si comincino anche a registrare effetti positivi sul comparto alberghiero dovuti ad esempio all’apertura di nuove rotte intercontinentali così come previsto appunto per il 2011.
«I dati ci confermano che quella a cui siamo di fronte non è una crisi passeggera, ma strutturale – dice il presidente di Federalberghi, Guido Brovelli -. In generale il mondo dell’ospitalità negli ultimi anni è profondamente mutato e lo è ancora di più nel nostro territorio. Questo impone agli operatori di pensare a nuovi modelli di ospitalità e agli attori istituzionali di creare le condizioni per forme di turismo che siano alternativi al turismo business che, fino ad oggi, ha rappresentato il punto di riferimento per la maggior parte delle strutture».
I dati generali – A Varese l’occupazione delle camere è scesa del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Praticamente stabili i prezzi medi, mentre la redditività è sempre di segno meno (-8,8%). Nell’area di Malpensa l’occupazione delle camere è scesa di 5,9 punti percentuali se si confrontano i dati del primo trimestre del 2010 con quelli del nuovo anno. Per quanto riguarda i prezzi medi sono passati da 58,87 euro a 62,48 euro e la redditività è scesa dello 0,2%.
Sono andate un po’ meglio le cose a livello provinciale: l’occupazione delle camere scende del 2,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre i prezzi medi passano da 62,02 a 64,75 euro e la redditività è di segno più ( 2,1%).
Nel 2010 in provincia di Varese hanno operato 172 alberghi (di cui 104 associati Federalberghi, a cui si aggiungono 26 associati di altre strutture ricettive complementari, per un totale complessivo di 130 associati), per un numero totale di 4393 camere e 8485 posti letto. L’Osservatorio economico monitora 1728 camere, il 30 per cento del totale.
La categoria più rappresentata è quella degli alberghi 3 stelle (74), seguono 4 stelle (46), 2 stelle (29) e 1 stella (23).
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