Rinascono i magazzini Caprera: diventeranno una sala convegni
I magazzini in disuso che stavano decadendo in via Lonati ( davanti all'entrata del parcheggio San Francesco) sono oggetto di una ristrutturazione
I magazzini Caprera rivivono, e diventano si trasformano da rimesse per i carri funebri – come sono state nei primi anni del novecento – luogo di accoglienza per le associazioni, sala convegni da oltre 100 posti e, chissà, anche una galleria d’arte.
E’ questo il fortunato destino dei fabbricati in disuso siti in via Lonati, proprio di fronte al centralissimo parcheggio San Francesco, che in questi giorni sono oggetto di febbrile ristrutturazione. «Oggi presentiamo un progetto, finanziato anche da Fondazione Cariplo attraverso la fondazione Comunitaria del Varesotto, ora in dirittura d’arrivo: quello dei magazzini Caprera – spiega Carlo Massironi in rappresentanza della Fondazione Comunitaria del Varesotto – La struttura in via Lonati (all’angolo con via San Francesco, ndr), in questi giorni viene ristrutturata e resa fruibile alla città sia come sede di organizzazioni no profit, ma anche come sala convegni per tutta la cittadinanza»
Le associazioni che hanno corposamente collaborato alla ristrutturazione sono state in particolare l’Associazione amici Ernesto Redaelli, i Monelli della Motta e Varesevive, che hanno fornito parte dei fondi, e si sono fatte parte attiva per cercare gli altri. Tre associazioni che alla presentazione di stamattina erano impersonate da una persona sola: Giuseppe Redaelli, presidente di Varesevive e dei Monelli della Motta e figlio di Ernesto Redaelli, scomparso il 16 maggio di 16 anni fa. «Avevamo bisogno di uno spazio per accogliere la sede dei Monelli della Motta e Varesevive. Abbiamo pensato a quelle strutture, davvero fatiscenti, che abbiamo pensato di far rivivere- spiega Redaelli – Poichè mi sono trovato ad avere le presidenze sia dell’una che dell’altra, ho provato a chiedere la disponibilità al Comune. E non solo l’ho trovata, ma ci siamo sentiti circondati di entusiasmo: forse è perchè il Comune non solo pagherà nulla per la ristrutturazione, ma anche perchè da noi avrà un affitto e fra trent’anni verrà ceduto a loro il bene».
«C’è poco da dire al proposito: tranne ringraziare le associazioni e innanzitutto ringraziare Giuseppe Redaelli – ha commentato Attilio Fontana, sindaco di Varese – Perchè presto ce ne dimenticheremo, ma quella era una delle zone più di degrado di varese, una situazione irraccontabile in pieno centro. con quella ristrutturazione non solo restituiremo dignità alla zona ma daremo un luogo fruibile alla comunità. Un’operazione che per colpa della mancanza risorse ma ancora di più del patto di stabilità, che impedisce investimenti di una certa rilevanza, il comune attualmente non era in grado di affrontare».
Il complesso, finanziato da Fondazione Cariplo nelll’ambito delle "emblematiche minori" er 300mila euro «Vedrà un ingresso razionalizzato, con cancello, e un aspetto che cerca di recuperare lo stile, seppur modesto, iniziale che apparteneva agli anni ’20 e ’30 – spiega l’architetto Pierangelo Pavesi che ne ha realizzato la ristrutturazione – L’interno prevederà, tra le altre cose, anche uno spazio di oltre 100 metri quadri con altezza 7 metri per convegni o altre destinazioni. Sono soddisfatto del lavoro, perchè si tratta di ridare dignità a una porta d’accesso a Varese: sono migliaia le persone che sostano lì, in uno dei parcheggi più centrali».
Il taglio del nastro definitivo, però, avverrà dopo l’estate: «All’inizio era programmato per il 16 maggio, data dell’anniversario di mio padre – spiega Redaelli – E probabilmente dal punto di vista edilizio per quell’epoca sarà tutto pronto, Ma man mano che il progetto proseguiva ci siamo resi conto che valeva la pena di fare qualche sforzo in più e dotarlo internamente di apparecchiature adatte ad un uso flessibile e comunitario. Così, l’inaugurazione è rimandata a dopo l’estate»
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