Una fondazione italo-svizzera per il Monte San Giorgio
Il monte transfrontaliero, dichiarato patrimonio dell'Unesco verrà gestito da istituzioni italiane e svizzere. Sabato 9 e domenica 10 aprile, da Clivio a Porto Ceresio, si festeggia la nomina
É stato dichiarato patrimonio dell’Unesco nell’agosto nel 2010 e oggi, per il Monte San Giorgio è tempo di festeggiamenti. Mentre l’Isolina Virginia e Castel Seprio si candidano ad esserlo e il Sacro Monte è stato dichiarato bene dell’umanità dal 2004, il monte transfrontaliero si "presenta ai cittadini" con momenti di incontro ma anche con un piano gestionale ad hoc.
Esteso su una superficie che tocca il Lago di Lugano e il ramo di Porto Ceresio, il Monte San Giorgio risulta essere patrimonio, in parte italiano e in parte svizzero. Proprio per questo la sua gestione sarà affidata ad una fondazione composta dai rappresentati di entrambi i paesi. «É espressamente richiesto dall’Unesco una gestione condivisa che mantenga e valorizzi il sito dichiarato patrimonio dell’umanità. Nel 2013 ci sarà un sopralluogo da parte dei loro commissari per verificare la gestione del territorio», ha spiegato assessore della cultura e del turismo della Provincia, Francesca Brianza.
Mentre l’estensione svizzera comprende la zona del Mendrisiotto, quella italiana tocca i comuni Besano, Clivio, Porto Ceresio, Saltrio e Viggiù. Sono stati proprio quest’ultimi ha presentare, questa mattina, giovedì 7 aprile, a Villa Recalcati una serie di iniziative per festeggiare la nomina del monte. Appaggiati dalla Comunità Montana del Piambello, con Provincia, con l’Agenzia del Turismo della Provincia e con l’Ente turistico del Mendrisiotto hanno presentato una cartolina e un annullo postale dedicati all’evento. Inoltre, i diversi comuni propongono per sabato 9 e domenica 10 aprile visite guidate alla scoperta del San Giorgio.
Paola Della Chiesa, direttore dell’agenzia del turismo, ha infatti ribadito la volontà di «supportare la parte di promozione di questo patrimonio per attirare l’attenzione dei visitatori ma anche la sensibilità delle istituzioni nel tutelare, potenziare e rendere più ricettiva un’area con una rilevanza naturale di altissimo livello». Il Monte San Giorgio infatti, ha ricevuto la nomina Unesco per le sue ricchezze archeologiche. Sono migliaia i fossili di rettili, pesci e invertebrati marini (antichi di 242-230 milioni di anni fa, corrispondente al periodo geologico del Triassico Medio) rinvenuti nell’intera regione dal XIX secolo ai giorni nostri, molti appartenenti a specie rare o addirittura esclusive.
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