Associazioni e studenti si stringono attorno ad Angioletto
Prima del funerale, davanti al Tempio Civico, molti cittadini hanno voluto ricordare Angioletto Castglioni
L’attività di Angioletto Castiglioni lo ha portato ad incontrare migliaia di persone. Ognuna di queste haun ricordo diverso e particolare del partigiano bustocco e molte lo hanno voluto esplicitare. Sono tantissimi, infatti, i messaggi che in questi giorni, mentre la sua salma era esposta al saluto della città, sono arrivati al Tempio Civico. E stamattina, prima del funerale, sono stati molti i cittadini che hanno ricordato Angioletto sul sagrato del Tempio a lui tanto caro. «E’ stato un uomo che ha saputo unire tutti -ha detto il primo cittadino, Gigi Farioli, aggiungendo- un uomo mai di parte» e che sopratutto «era innamorato dei giovani». E sono state proprio le parole di un giovane, Pietro Solinas, ad aver commosso la piazza. «Questo è un grande momento di dolore e smarrimento» per aver perso una guida che «era un nonno adottivo per ognuno di noi». E per superare questo momento «sarai sempre tu a darci la forza di andare avanti grazie al ricordo delle tue parole». Parole che «non venivano mai pronunciate per becero esibizionismo ma solo per insegnarci a costruire un mondo più libero e giusto».
Molti altri hanno poi ricordato Angioletto. A partire dall’ex sindaco Gian Pietro Rossi che ha riconosciuto lo status di cittadino benemerito ad Angioletto, fino a Francesco Speroni che ha ricordato «la costante presenza di Angioletto ai consigli comunali» che lo hanno trasformato in «un consigliere a tutti gli effetti». Francesco Speroni ha poi ricordato che Angioletto «non si è mai voluto candidare anche se gli è stato proposto più volte» per mantenere «la sua equidistanza ed imparzialità». E anche moltissime associazioni hanno voluto portare il loro contributo alla commemorazione. Alpini, Comitato Antifascista, Croce Rossa Italiana, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e molti altri.
Giovanna Pullicini, in rappresentanza della CRI ha voluto parlare di come «Angioletto abbia da sempre associato la sua salvezza alla nostra associazione» perchè dopo la sua liberazione «sono state le nostre infermiere a salvarlo». Ed è proprio dal momento del ritorno in Italia che parte il racconto dei suoi compagni dell’ANPI. «Appena liberato, di Angioletto colpivano gli occhi grandi e spalancati perchè il resto era solo pelle ed ossa». E anche se «il tuo corpo è stato così duramente colpito, la tua mente era lucida» per riportare a casa «un messaggio di amicizia, di libertà affinché quello che è stato non si ripeta mai più». Per questo «hai passato tutti i tuoi 60 anni dopo la liberazione a diffondere il tuo messaggio alle giovani generazioni» che oggi lo hanno ripagato con una massiccia presenza.
Infatti, sono moltissimi gli studenti che hanno partecipato al momento di raccoglimento. Il liceo artistico ha aderito in massa. C’era infatti uno speciale rapporto tra gli studenti del Candiani e il partigiano. E infatti, dopo la lunga veglia di questa notte, un centinaio di studenti del Candiani hanno voluto omaggiare Angioletto anche durante la cerimonia funebre. Ma oltre alla scuola del Preside Andrea Monteduro, delegazioni di studenti sono arrivate dalla maggioranza degli istituti superiori della città.
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