L’aeroporto si “allarga”, Comuni e Regione si muovono insieme
Le nuove regole previste da Enac prevedono un ampliamento delle fasce di sicurezza intorno alle piste. I sindaci sono preoccupati e anche al Pirellone si promette attenzione
Comuni e Regioni si muovono insieme per ottenere la revisione dei Piani di rischio di Malpensa. La questione è aperta da circa due mesi, da quando l’Enac – l’ente che controlla la sicurezza dell’aviazione civile – ha annuncitao la revisione delle "fasce" di sicurezza intorno alle piste, le zone dove non possono esserci strutture abitative o di servizi. Gli assessori regionali alle infrastrutture Raffaele Cattaneo e al territorio Daniele Belotti, insieme ai sindaci dei Comuni che si trovano vicino all’aeroporto di Malpensa e la Provincia di Varese, hanno incontrato nella giornata di mercoledì i rappresentanti di Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, per discutere il tema dei piani di rischio connessi allo scalo. «Ci siamo riuniti – ha detto l’assessore Cattaneo – per dare una prima risposta alle sottolineature avanzate dai sindaci in merito alla proposta di ampliamento dei piani di rischio presentata da Enac». I sindaci di Ferno, Samarate, Lonate Pozzolo, Somma Lombardo hanno espresso le loro preoccupazioni (condivise anche dagli altri Comuni intorno allo scalo), considerando le nuove norme di sicurezza troppo restrittive per il territorio e vincolanti rispetto al suo sviluppo futuro, ma hanno anche segnalato alcuni timori per gli insediamenti dove abitano diverse famiglie e dove sono collocati siti industriali: sono tutte attività che secondo i sindaci sarebbero incompatibili con i nuovi piani di rischio che "allargano" le fasce di sicurezza alla testata delle piste e ai lati delle stesse. Nel corso dell’incontro Enac ha però rassicurato i sindaci ricordando che le modifiche proposte ai piani presentati riguardano il futuro dei territori circostanti l’aeroporto così come concepito ora e non avranno ricadute sulla situazione esistente. In pratica i divieti riguardanti abitazioni o servizi o impianti produttivi sarebbero applicati solo in futuro, mentre le case e i capannoni esistenti non correrebbero rischi. Nonostante ciò esiste anche un’indicazione sulla revisione degli stessi piani: «Entro il 15 di giugno – ha spiegato l’assessore Belotti – avremo un nuovo incontro durante il quale Enac ci presenterà una nuova rideterminazione dei piani di rischio alla luce di quanto segnalato dal territorio».
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